Dedicato a Pina Bausch il primo documentario in 3D.

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    Sarà presentato il 31 ottobre, al Festival Internazionale del film di Roma l’anteprima del film-documentario che il regista Wim Weners ha dedicato alla coreografa tedesca Pina Bausch, scomparsa nel 2009 e capofila di una nuova arte: il teatro-danza.

    Chi era Pina Bausch. Pina Bausch è stata considerata la massima visionaria della scena di fine Novecento perchè è stata la prima a concepire un nuovo modo di fare danza comprendendo e rispettando il linguaggio del corpo. La coreografa considerava questo un mondo ricco di umanità poichè il suo interesse non era rivolto a come si muovevano sulla scena i danzatori ma a cosa li faceva muovere. In un incontro che ebbi molto tempo fa con Aida Vainieri, una delle danzatrici-attrici del suo Tanztheater Wuppertal di origini potentine e che rappresenta l’Italia in seno al corpo di ballo, l’artista mi confidò che quando fece la selezione per entrare a far parte dello staff, nonostante non avesse una grande tecnica come molte delle sue avversarie, fu scelta dalla coreografa per il suo carattere fortemente sensibile. Pina era, infatti, una donna magnetica, che con i suoi occhi penetranti e profondi riusciva a ‘scrutarti l’anima‘ mentre interrogava i suoi danzatori giorno dopo giorno, in modo sempre più dettagliato e personale. Loro rispondevano con gesti e movimenti. Non potevano nascondersi dietro a ruoli o personaggi: erano guidati a essere se stessi. Da centinaia di ore di ‘risposte danzate‘, come le definisce l’artista, nasceva un pezzo di un paio d’ore.

    Il film-documentario. Weners afferma in un’intervista rilasciata al giornale Repubblica che inizialmente ha avuto grosse difficoltà a realizzare un  documentario che entrasse dentro uno spettacolo del Tanztheater Wuppertal poichè, le sue macchine da presa, ne avrebbero restituito sempre un’immagine ‘labile, incompleta e troppo esterna rispetto a quanto accadeva sulla scena‘. Quando, nel 2007, il regista vide la tecnica del 3D applicata in un film musicale, U2 3D, si rese conto che con quella metodologia sarebbe riuscito a entrare nel regno dei danzatori: lo spazio. Con il tridimensionale il regista è riuscito a rendere, infatti, il carattere non ingessato ma vivido e intenso del balletto, dove la danza si mescola al gesto, le parole irrompono nelle coreografie facendo emergere l’emotività, caratteristica fondamentale del successo che il teatro-danza da sempre riscontra anche presso un pubblico non abituato al balletto.

    Pina‘ dopo l’anteprima a Roma sarà distribuito nelle sale dalla Bim a partire dal 4 Novembre e in Febbraio verrà proposto nella collana Real Cinema di Feltrinelli, con l’accoppiata di libro e dvd.

    Link: http://www.youtube.com/watch?v=cXpFD7gi8R0

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