Il business del dissesto idrogeologico

Più informazioni su

    Il 17 novembre 2014, con la delibera n. 155, il Comune di Montescaglioso, Matera, approva il progetto preliminare per l’estendimento della rete di monitoraggio idrogeologico a seguito della frana del 3 dicembre 2013, inclusa l’acquisizione delle aree e dei fabbricati ricadenti nell’area R4, area dell’evento franoso. La delibera in questione presenta notevoli anomalie, di forma e sostanza, ma ad oggi nessuno sembra essersene accorto, nè la magistratura ordinaria, nè quella contabile. 

    Corsi e ricorsi stradali. Il Responsabile Unico del Progetto – Rup, è l’ingegnere Domenico Pietrocola, responsabile del settore tecnico comunale nonché ex-direttore dell’omonimo ufficio della Provincia di Matera. E proprio quando rivestiva quest’ultimo incarico, nel 2008, Pietrocola finì agli arresti domiciliari per l’inchiesta sulla strada Matera-Metaponto del pm Woodcock. Sempre al 2008 risale la costruzione della strada provinciale su cui poi si è aperto il fronte franoso che sembra essere stato causato dalla strada stessa. Il progetto anti-frana ha un importo faraonico considerato il bilancio montese (6,9 milioni di euro), costerà, infatti, complessivamente 19.841.200 euro, ossia quasi tre volte il bilancio comunale, un atto finanziariamente molto rischioso, così “pericoloso” per le casse comunali da non avere né la firma del responsabile tecnico, né del responsabile finanziario, come invece la legge vorrebbe. 

    Il Monopoli dentro la delibera. La superficie che il Comune di Montescaglioso prevede di acquistare ammonta a circa 37mila mq, situazione che per legge avrebbe dovuto vedere l’osservazione della legislazione vigente in materia di espropri per pubblica utilità, caso nel quale rientrano anche gli eventi franosi, mentre altro caso sarebbe stabilire la natura “dolosa” della frana se indotta dal mancato rispetto dei vincoli idrogeologici. La lista dei preventivati acquisti fa tremare i polsi: 2.450 mq di abitazioni e terreni residenziali a 1200 euro/mq per un totale di 2.940.000 euro; locali e pertinenze ad uso commerciale per 3.300 mq a 1500 euro/mq per 4.995.000 euro; 2.500 mq di attività produttive/artigianali a 1500 euro/mq per 3.750.000 euro; abitazioni rurali e pertinenze per 2.940 mq ad 850euro/mq per 2,5 milioni di euro; aree a servizio delle precedenti per 25mila mq a 150 euro/mq per un totale di 3,75 milioni di euro nonché terreni agricoli privati a 20mila euro/ettaro che per 75 ettari fanno 1,5 milioni di euro. A questi aggiungiamo i costi veri del monitoraggio della frana, cuore dell’intervento, che invece ammontano a soli 364 mila euro. Quale motivo spingerebbe il comune ad esporsi finanziariamente in tal modo?

    Il comune acquisterebbe a prezzi fuori mercato, perché? Stando alle quotazioni immobiliari dell’Agenzia delle Entrate i prezzi di acquisto che il Comune pagherebbe sarebbero esorbitanti, a prescindere dall’area della frana, tutte le quotazioni medie massime per tutte le zone di Montescaglioso sono di molto inferiori ai prezzi contenuti nella delibera, infatti in zona D1 (periferia – via Ginosa, A. Moro, zona 167) la quotazione massima è di 1150euro/mq per il residenziale abitativo invece il comune preventiva 1200 e./mq anche per le pertinenze delle stesse. Idem per tutte le altre voci di spesa, le quotazioni massime per Montescaglioso sono 820 e./mq per il residenziale-commerciale, il comune invece preventiva fino a 1500 e./mq per non parlare del business rurale, infatti mentre gli uliveti per l’Agenzia del Territorio sono quotati a 10.560 e./Ha il Comune prevede indistintamente per diversi tipi di colture la cifra di 20mila euro/ettaro, per non parlare del residenziale rurale che da quotazione max di 360 e./mq è arrivato per il comune a 850 e./mq.

    Gli intrecci di responsabilità e la compravendita del silenzio nel feudo di Bubbico. Dieci anni fa, nell’area colpita dalla frana del 2013, venne costruita la strada provinciale a scorrimento veloce “Montescaglioso – Piani del Bradano” che da 1 miliardo di lire di costi iniziali passò al momento dell’inaugurazione a 9,5 miliardi. Il progettista della strada era lo stesso Rup comunale della delibera in questione, l’ing. Pietrocola. Nel dicembre 2013 arrivò la frana ed il Capo della Protezione Civile dell’epoca, Gabrielli disse: “Qui non si doveva costruire”, anche se oggi l’assessore alle Infrastrutture della Regione Basilicata, Aldo Berlinguer, parla solo di ritardi nei lavori. A differenza di ciò che è successo recentemente per la frana di Pomarico per la quale sono state notificate 3 denunce per lavori abusivi e violazione dei vincoli idrogeologici, per la frana di Montescaglioso non è partita alcuna inchiesta giudiziaria eppure il caso si presenta senza precedenti in Basilicata. Pochi mesi fa pare che il Comune abbia acquistato la strada che da provinciale è diventata comunale. Durante il governo Letta sono invece arrivati per i danni territoriali di Montescaglioso 4 milioni di euro, con la solita amnistia d’emergenza: di fronte al disastro meglio pagare che processare.

    Il sindaco Silvaggi: politico, libero professionista, ingegnere, agronomo, condannato e poi? Interessante è in tutto il contesto la figura del sindaco Silvaggi. Infatti pare che lo Studio Tecnico Silvaggi abbia redatto il progetto per l’inceneritore di Bernalda su commessa della Lucana Ambiente srl, pare sia lo stesso studio tecnico che abbia progettato per il Comune di Montalbano Jonico adeguamenti per la viabilità rurale con fondi europei (del. n.132/2014 per un importo di 1.226.820,02 euro), e sempre lo stesso Silvaggi, in data 16 gennaio 2014, fu condannato, in primo grado, a sei mesi di reclusione più multa e risarcimento delle spese processuali, con sospensione della pena, per illeciti su un permesso di costruzione. Meno male che per l’Assessore Berlinguer ciò che serve per risolvere il problema è una maggiore concertazione: si, ma magari quella tra organi inquirenti e forze di polizia che proprio il vice-ministro Bubbico ben conosce e potrebbe coordinare per fare chiarezza in casa sua, se volesse. Articolo di Giorgio Santoriello

    Più informazioni su