Dal calcestruzzo all’asfalto. I nemici vanno eliminati

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    Marcello Pittella è un ossimoro vivente. Si dice sereno ma tradisce nervosismo al punto tale che lui i “detrattori” (nemici ndr) li vorrebbe vedere asfaltati. Per esprimere il suo odio verso chi la pensa diversamente da lui, il governatore lucano, prende in prestito termini usati nel settore edile già tanto cari a certi ‘sistemi’.

    Lo fa in un’intervista-monologo, postata sulla sua pagina social, in cui risponde al clamore mediatico che ha suscitato la notizia del suo “presunto” coinvolgimento in un’inchiesta sul dissesto del Comune di Potenza. Il governatore lucano ricorda a chi ha rilanciato la notizia che è cosa vecchia di due mesi fa. Eh già! La prima volta gli era andata meglio: taglio basso, nessun richiamo in prima, poco clamore. Poi accade che i giornali riprendono quella notizia. Il clamore arriva e il re evidentemente si sente nudo. Tanto che nell’intervista fatta in casa arriva a chiedersi se sia civile dare la notizia addirittura al Tg1 delle 20! “E’ democrazia questa”? Da manuale poi il passaggio su cosa sia veramente un’informazione di garanzia in un Paese civile. Condivisibile per carità, non dovrebbe nemmeno esserci bisogno di ricordare che un indagato non è un condannato. Ma sarebbe bastato fermarsi qua. Invece il presidente proprio non ce la fa. Contro di lui “un gioco al massacro social portato avanti-dice- da una parte politica, quella con i comici che vanno su un palco e sparano a zero. E il riferimento-evidente- è al Movimento 5 Stelle, che proprio nel giorno in cui la notizia è stata ripresa dai media locali e nazionali, ha aggiornato la rubrica ‘dell’indagato quotidiano del Pd’. “Disfattisti, complottisti, mestatori del torbido di professione che operano sui blog” e chi più ne ha più ne metta.“ Devono essere asfaltati perché non hanno né cuore né coscienza” al punto tale da “non volere accettare- lo dice sempre lui- che in due anni (da quando cioè il gladiatore è sceso nell’arena) ha cambiato la Basilicata portandola alla ribalta mondiale”. “Ridandole dignità”. Il presunto “cielo stellato” pittelliano non basta a spazzare via la polvere sotto i tanti tappeti di questa regione. Allo stesso modo uno, dieci, cento strati di asfalto non servono a chiudere la bocca a chi non si cala le braghe al cospetto del feudatario di campagna. Non tutto si controlla, non sempre. La storia ci ha insegnato che il portatore sano di libero pensiero lo puoi anche far scomparire sotto tonnellate di calcestruzzo, ma le sue idee no.

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