Cassa integrazione Fca, serve auto rivoluzionaria

Preoccupazione Fim Cisl su futuro dello stabilimento lucano

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Il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista, dice di guardare con “razionale preoccupazione” al nuovo ciclo di cassa integrazione ordinaria annunciata da Fca nei giorni scorsi per lo stabilimento di San Nicola di Melfi.
“Le oscillazioni del mercato – spiega il sindacalista – sono fisiologiche, specie dopo la fase di crescita accelerata degli anni scorsi, ma resto fiducioso sul futuro.
Del resto gli stessi dati sulla produzione industriale italiana diffusi oggi dall’Istat – fa notare Evangelista – registrano una crescita del comparto automotive del 20 per cento rispetto allo scorso anno.
Questo non vuol dire mettere la testa sotto la sabbia”, avverte il segretario della Fim, che rilancia la necessità di un “maggiore gioco di squadra tra i sindacati”.
“A Melfi abbiamo un problema che si chiama Punto e su questo dobbiamo incalzare l’azienda con il massimo della compattezza, anche perché le fughe in avanti a mezzo stampa – avverte – fanno guadagnare titoli e visibilità ma non risolvono i problemi dei lavoratori”.
Per Evangelista “a settembre bisognerà riaprire al discussione con Marchionne. I tempi sono maturi per portare a Melfi nuove produzioni in grado di saturare la capacità produttiva dello stabilimento e spostare l’asticella verso la frontiera dell’ibrido-elettrico e della guida assistita.
L’erede della Punto non potrà essere un’auto tradizionale – spiega Evangelista – ma una vettura rivoluzionaria, innovativa ed ecologica per acquisire quote di mercato attirando nuovi clienti.
In questo senso il campus tecnologico, si spera di prossima apertura, potrà essere l’asso nella manica per garantire allo stabilimento lucano un primato duraturo dal punto di vista produttivo, tecnologico e occupazionale”.

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