Nomine balneari per i Commissari liquidatori delle Comunità montane

Sempre senza un bando di evidenza pubblica, senza una selezione di curriculum

La tanto decantata e attesa rivoluzione democratica pittelliana è sempre più un’involuzione partitocratica, che si manifesta attraverso una specie di grande mangiatoia di danaro pubblico attraverso cui si alimentano le filiere di partito e si accontentano gli amici e gli amici degli amici, per consolidare e gestire il potere acquisito.

Per carità, nulla di illegale, nulla contro legge, ma tutto profondamente e tristemente immorale, inutile, improduttivo, tanto più se consideriamo che un lucano su due è nella condizione di rischio di povertà assoluta e un giovane lucano su due è disoccupato.

È il caso delle ultime nomine “balneari”, fatte con DGR n. 803 del 28 luglio 2017; quelle dei tre commissari liquidatori delle soppresse Comunità Montane, per un compenso di 88 mila euro annui, euro più euro meno: Domenico Salvatore di Avigliano, Enzo Paolino di Rionero (consigliere comunale, ex segretario regionale di Realtà Italia) e Andrea Pellegrino di Venosa.

Sempre senza un bando di evidenza pubblica, senza una selezione di curriculum, ma sempre e solo sulla fiducia ad personam.

E così la lunga e ingloriosa carriera delle tanto vituperate comunità montane della Regione Basilicata, che se vogliamo dirla tutta, in una regione montuosa come la nostra, se le avessero fatte funzionare in modo efficiente ed efficace, avrebbe avuto un senso anche la loro sopravvivenza, si conclude con questo ennesimo sperpero di danaro pubblico, e la moltiplicazione di poltrone per i fedelissimi della grande famiglia del Pd. Che tristezza.

Si sa, ad agosto impazza il calcio mercato, grandi e piccoli calciatori, mossi da procuratori senza scrupoli e senza fede, si spostano da una squadra all’altra in nome del dio danaro.

In Basilicata invece c’è uno strano movimento di uomini che si collocano su poltrone dorate o nel miglior posto al sole: quello del ‘giglio magico’ in salsa lucana…che in Basilicata, forse sarebbe più appropriato chiamare cardo magico.

Siamo oltre l’immoralità. Possiamo iniziare a parlare di amoralità. La rivoluzione può attendere.

Gianni Rosa, Portavoce regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale

Donato Ramunno, Dirigente Nazionale Fratelli d’Italia-An