Impianto di compostaggio nell’area industriale di Baragiano: E’ impensabile

Per Ferrone (Mdp-Art.1) serve un progetto chiaro

L’iniziativa del sindaco di Balvano Di Carlo, oltre ai problemi di impatto ambientale che alcune attività dell’area industriale di Baragiano producono su buona parte del territorio del Marmo, deve diventare l’occasione per affrontare le questioni del rilancio di quest’area industriale al servizio dello sviluppo e soprattutto dell’occupazione di un comprensorio che continua a mostrare segni evidenti di fuga dei giovani, spopolamento e disoccupazione.

Lo sostiene Carmine Ferrone, assessore al Comune di Bella e responsabile del Marmo-Melandro per Art.1-Mpd. Al primo posto ovviamente – sottolinea – c’è lo sviluppo eco-sostenibile: è semplicemente impensabile che nell’area industriale di Baragiano-Balvano-Bella-Muro possano esistere impianti industriali fortemente impattanti con le attività agricole, zootecniche ed alimentari che sono i fattori dello sviluppo rurale oggi l’unica strada percorribile.

Pertanto come Art. 1-Mpd – aggiunge Ferrone – ci associamo alle richieste di Comitati e cittadini perché siano assicurate tutte le condizioni di tutela sulla salute, l’ambiente e il territorio.

Di qui la nostra netta contrarietà al progetto di realizzazione di un impianto di compostaggio dei rifiuti che risale al Piano della Provincia di Potenza di alcuni anni fa con la previsione di realizzare 7 stazioni di trasferimento (Rapone, Genzano, Baragiano, Trivigno, Viggiano, Noepoli e Chiaromonte) che dovrebbe servire ad ottimizzare la gestione dei flussi di rsu, con un risparmio sui costi di trasporto.

Noi, specialmente dopo le vicende Fenice a Lavello e Tecnoparco a Pisticci – è scritto nella nota – stiamo svolgendo su tutto il territorio iniziative contro questo tipi di impianti e perché la raccolta differenziata dei rifiuti prevalga come metodo unico e con strumenti adeguati.

Quanto al presente e al futuro di questo nucleo industriale creato all’indomani del terremoto 1980 con l’obiettivo di industrializzazione delle aree terremotate, la sua storia – dice Ferrone – è segnata da numerose industrie che hanno funzionato per pochi anni e abbandonato gli operai al loro destino oltre che a casi di imprenditori disinvolti che hanno preso i soldi pubblici senza tenere fede agli impegni occupazionali.

Siamo ampiamente “scottati” da questa storia e pertanto chiediamo alla Giunta Regionale un progetto chiaro sul modello di industrializzazione che per noi deve essere improntato sull’alimentare per favorire la trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici del comprensorio.

In questa direzione – continua – va l’Avviso Pubblico del Comune di Bella rivolto alle imprese locali del settore agroalimentare, ambiente ed industria 4.0, interessate a realizzare sul territorio attività o interventi negli stessi settori, per la locazione/concessione dei locali comunali siti in Bella-Muro (ex Polivalente).

Il contenitore messo a disposizione dal Comune di Bella per favorire attività di impresa nei settori agroalimentare, ambiente e industria 4.0 – commenta ancora Ferrone – rappresenta un’opportunità rilevante nell’ottica dello sviluppo intercomunale dei centri del Marmo.

Di qui la scelta di dare priorità nei settori agroalimentare, ambiente e industria 4.0 in considerazione delle peculiarità dell’area e dello stimolo derivante dal nuovo ciclo di programmazione dei fondi comunitari, in particolare il PSR 2014-2020.