Una pipì da oltre 3mila euro

Fa i bisogni vicino un albero e lo beccano i carabinieri. Gli fanno un verbale per "atti contrari alla pubblica decenza", La sanzione arriva solo dopo tre anni

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Fece fatto la pipì vicino a un albero. I carabinieri lo colsero sul fatto e lo invitarono a presentarsi in caserma il giorno successivo. Dopo oltre tre anni gli arriva il conto per quel bisogno impellente: 3.340 euro che può pagare in dieci rate. La prima l’ha pagata nei giorni scorsi. Protagonista della vicenda un 24enne di Pignola, in provincia di Potenza.

Lo abbiamo raggiunto al telefono, dubbiosi, per farci confermare la veridicità della notizia. 

Superato l’imbarazzo iniziale, ci racconta che il 13 settembre del 2014 non riuscendo a trattenere il bisogno si è appartato in una zona “nota per conoscere l’organo genitale di molti miei concittadini. E’ tarda sera e il posto è nascosto, lontano da occhi indiscreti”. Tranne che da quelli della legge. Infatti due carabinieri lo colgono sul fatto. Il ragazzo non si giustifica, né se la prende con alcuno. “So di aver fatto una cosa che non si fa” ammette. 

Ad ogni modo i due militari, dopo averlo rimproverato, gli chiedono di presentarsi il giorno successivo in caserma. Il 24enne il mattino seguente va dai carabinieri che gli fanno un verbale per “atti contrari alla pubblica decenza”, spiegandogli che è passibile di una multa che va dai dieci ai 206 euro.

Passano tre anni, e a parte il verbale, il ragazzo non riceve altro. Fino allo scorso maggio quando gli viene notificata l’ingiunzione di pagamento di una sanzione di 3.340 euro.

“Provo a fare ricorso alla Prefettura di Potenza-  spiega- ma la mia istanza non viene presa in considerazione. Mi accorgo anche che nel verbale dei carabinieri non erano stati riportati luogo, giorno e ora del ‘fattaccio, ma poi alla fine non faccio nulla”. Già, il giovane ‘si arrende’ e con senso di responsabilità accetta la ‘pena’ chiedendo solo una rateizzazione della somma complessiva. Lo scorso venerdì ha pagato la prima rata. Ne dovrà versare altre 9.

Nel frattempo- racconta ironico sul suo profilo facebook- da quel 13 settembre 2014 sono cambiate tante cose: il presidente del Consiglio, quello della Repubblica e pure la sua condizione sentimentale, che si è aggravata. “Non ho più nemmeno la fidanzata- scrive- e quando ho ricevuto la multa mi sono dovuto sforzare per ricordare. Sì, lo so, ho la memoria molto più corta della barba. Ma voi vi ricordate tutte le volte che fate pipì?

Di certo lui questa non la dimenticherà mai più visto quanto gli è costata. E a testa bassa e con ironia, “in questi casi aiuta- dice al telefono, non verrò meno al mio dovere di cittadino”. Sì un cittadino modello, che ammette di aver fatto una cosa che non si fa, e che non una sola volta, durante la nostra conversazione, si lascia andare a dichiarazioni che lui stesso definisce argomenti “sputtanati”, come del tipo “solo in Italia accadono queste cose”, oppure “e poi i criminali stanno liberi”. Sarebbe davvero antipatico- dice.

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