Truffati dalle banche, Casini alla Commissione d’inchiesta: scelta non opportuna

Alla vigilia dall’approvazione del regolamento della Commissione d’inchiesta sulle banche, l’intervento Carmelo Finocchiaro, presidente nazionale di Confedercontribuenti

Per riparare a parte della crisi e truffe operate negli istituti di credito è stato  emanato il Decreto Legge giugno 2017, n. 99 che all’art. 6 prevede misure di ristoro per chi aveva riposto fiducia nella propria banca.

Il 30 settembre scorso la scadenza per la presentazione dell’istanza di erogazione dell’indennizzo forfettario. 

Il decreto non basta a dare giustizia alle numerose famiglie e agli imprenditori che sono stati obbligati ad investire in azioni della banca per poter ottenere dei fidi. Bisogna accertare e differenziare i risparmiatori dagli speculatori e restituire il mal tolto alle famiglie e soprattutto agli imprenditori che  sono sul lastrico e spesso costretti a chiudere le loro attività.

E’ necessario che vengano risarciti a prescindere dal reddito.  Prima del decreto di giugno scorso, il governo Renzi si è reso responsabile della prima capitalizzazione delle banche venete che ha portato a perdere miliardi del fondo atlante ora in fase di liquidazione” – interviene Carmelo Finocchiaro presidente nazionale di Confedercontribuenti.

Come stanno le cose il debito degli italiani (NPL) starebbe andando oltre alla SGA, società partecipata del Ministero tramite la Cassa Depositi e Prestiti, anche nelle  mani di stranieri e grandi lobby, tipo banca IFIS, ma a con pochi spiccioli.

Ma non sempre gli NPL sarebbero veri. Confedercontribuenti infatti continua la sua campagna informativa invitando a far analizzare i propri rapporti poiché nell’80% dei casi analizzati, a credito non sarebbe la banca ma il cliente.

A causa di queste situazioni che hanno visto coinvolti numerosi correntisti (imprese e famiglie) si è chiesto a gran voce l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta.

La commissione è nata formalmente il 13 luglio u.s., ma è da gennaio che si tenta di metterla in campo. La nomina dei componenti è di pochi giorni fa  con   tempi d’indagine brevi visto che dovranno concludere il compito entro la fine della legislatura.

 “Non riteniamo opportuna la scelta di Pier Ferdinando Casini a presidente della Commissione d’inchiesta sulle banche poiché in conflitto di interessi: è socio della Fondazione Carisbo (Cassa di risparmio di Bologna) che a sua volta è azionista di Intesa San Paolo e di CDP reti.

Basta consultare i profili che compongono l’assemblea dei soci dell’ente, così come riportati sul sito internet, per leggere il nome dell’ex presidente della Camera. Noi diciamo che è una ennesima vergogna di chi vuole dare il potere assoluto alle forze della finanza e alle banche. Casini si dimetta!” – conclude Finocchiaro.