Chi sono gli attori delle fake news?

I media dovrebbero assumere una funzione più pedagogica, educando anche loro, attraverso un giornalismo serio e di qualità, alla critica, all’approfondimento, alla ricerca delle verità

Gli attori delle notizie false sono molti. Ognuno di loro recita una parte sul palcoscenico della disinformazione.

Quelli pagati da chi ha interesse a diffondere notizie false per seminare un’informazione che danneggia gli avversari politici. E quelli che pagano.

Quelli che vogliono sentirsi dire solo quello che pensano e quindi accolgono acriticamente tutte le notizie che confermano il loro pensiero e che rifiutano o ritengono false tutte le altre notizie.

Quelli che non sanno distinguere la busta dal francobollo, i cosiddetti analfabeti funzionali. Loro non capiscono, non riescono a comprendere il contenuto di una notizia e si bevono quasi tutto.

I giornali che anziché fare giornalismo di qualità puntano sul sensazionalismo per vendere qualche copia o per incassare un click in più.

I cosiddetti siti web, blog che ingannano gli utenti travestendosi da giornali online con giornalisti farlocco.

Tutti i media che si lasciano influenzare dai social anziché influenzarli con un giornalismo di qualità e di approfondimento.

Tutti i media che trattano le notizie che riguardano il Potere con un “occhio di riguardo” e che evitano di affrontare le notizie più scomode.

Come possiamo difenderci dalle bufale?

L’antidoto alle false notizie non è la censura, ma l’educazione alla lettura, alla notizia, all’informazione, alla critica. Non sono gli artifici tecnologici, gli algoritmi anti bufala che ci salveranno, ma l’umano buon senso. Educazione e umano buon senso che non si acquisiscono alla nascita, ma si imparano con lo studio, il confronto, l’esperienza. C’è troppa gente che non sa esprimere un’opinione critica, che non è educata alla critica, ma è molto pratica del pettegolezzo. È dunque responsabilità del sistema dell’istruzione e del sistema dei media intraprendere un percorso che aiuti le persone ad esercitare il pensiero critico. Un’opinione pubblica critica è il sale della democrazia e del progresso.

La scuola deve insegnare come funziona una notizia, come funziona il sistema dell’informazione. La scuola deve educare alla critica, ovvero deve saper mettere il dubbio al centro della didattica. È importante che i cittadini imparino a farsi le domande giuste. Perché il mondo è pieno di risposte anche quelle senza una domanda, spesso si tratta di risposte artificiali, manipolate, impacchettate ad arte. Le domande giuste ci aiutano a trovare risposte più sensate.

I media dovrebbero assumere una funzione più pedagogica, educando anche loro, attraverso un giornalismo serio e di qualità, alla critica, all’approfondimento, alla ricerca delle verità. Quando una bufala invade i luoghi dell’informazione il giornalista deve intervenire ripristinando le condizioni per consentire una corretta valutazione della notizia e magari fornire gli argomenti utili all’approfondimento.

Noi di Basilicata24 cerchiamo di fare la nostra parte. Il giornalismo di frontiera e di inchiesta è rischioso. Siamo però orgogliosi di aver superato, fino ad oggi, in tribunale, tutte le accuse di diffamazione dalle quali ci siamo dovuti difendere. C’è chi prova a far passare per fake news la verità lapalissiana dei fatti che raccontiamo. Questi ultimi sono gli attori più pericolosi.