La lobby dell’eolico nell’area dei Calanchi

Prorogata dalla Regione Basilicata la Via al progetto di un parco con dieci pale alte circa 100 metri

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Al confine della “Riserva dei Calanchi di Montalbano Jonico”, nei dintorni della contrada “Malabocca”, la Regione  autorizza la realizzazione di un parco eolico, l’ennesimo in Basilicata, con 10 pale alte circa 100 metri.

Il che significa che, mentre invitiamo la gente a visitare il parco dei Calanchi, per favorire l’economia locale, allo stesso tempo, fra macchia mediterranea, querce e fossili di animali preistorici, la Regione consente al visitatore della Riserva di camminare sotto l’ingombrante visione di 10 altissime e rumorose pale. Le quali producono ricchezza singola e non collettiva, a beneficio, in genere, come si desume dalla cronaca mediatica, di multinazionali, mafiosi e prestanomi della politica. 

Un parco eolico di questa dimensione, grazie alla delibera del Comitato interministeriale prezzi, il CIP6, rende diversi milioni di euro nei 15/20 anni di efficienza dell’impianto, per cui, possiamo dire che più che impianti per produrre energia rinnovabile (la quale, se non utilizzata, in Italia è buttata a mare non essendoci sistemi di stoccaggio), i parchi eolici si sono dimostrati negli anni una fonte di pura speculazione.

Il parco eolico Cargo, con sede della società a Potenza, è un progetto di diversi anni fa al quale era scaduta la Via, la Valutazione di impatto ambientale. La Regione, anziché annullare definitivamente il permesso, vista la propensione naturale e turistica dell’area, ha invece pensato bene di concedere alla società di Potenza una proroga per la realizzazione dell’impianto.

Di recente, a Montalbano, è venuta un po’ di nomenclatura di assessori e consiglieri regionali per  celebrare, per il geosito dei Calanchi di Montalbano Jonico, la candidatura, addirittura, al titolo di “Patrimonio dell’Umanità” dell’Unesco. 

È un percorso che richiede un iter complesso e molto costoso, incompatibile con un parco eolico dentro lo skyline della Riserva. Dato che ci ricordiamo bene le parole entusiaste che pronunciò il consigliere regionale Roberto Cifarelli, durante la conferenza per la candidatura dei nostri calanchi all’ambito riconoscimento dell’Unesco, al M5S Montalbano viene da pensare che, al solito, questi del Pd, la mattina fanno gli ambientalisti e la sera concedono le proroghe a impianti impattanti e contrari alla vocazione del territorio e alle loro stesse promesse pubbliche. Col rischio che la scelta di chiedere il Patrimonio dell’Umanità per i Calanchi di Montalbano, si traduca, in sostanza, solamente in un’occasione per assegnare un bel po’ di denaro pubblico a tecnici e consulenti vari.

Il M5S presenterà una interrogazione al Comune di Montalbano per capire come l’amministrazione si stia muovendo verso i suoi stessi componenti di partito che in Regione hanno prorogato la Via di un progetto oramai andato perso.

Giovanni Ronco, consigliere comunale M5S, Montalbano Jonico 

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