Povertà in Basilicata, in un mese 1535 domande per il reddito di inclusione

I primi dati Inps sulla presentazione delle richieste

Con i primi dati di fonte Inps sulla presentazione delle domande per il reddito di inclusione, dal primo dicembre al 2 gennaio scorso (1.535 solo dalla Basilicata), l’anno appena iniziato ci rinnova l’impegno prioritario per il contrasto a povertà e il disagio sociale.

E’ il commento del segretario regionale della Uil Basilicata Carmine Vaccaro aggiungendo che avevamo visto giusto quando i nostri uffici Caf, già nei primi giorni di dicembre, hanno segnalato la folla di cittadini alle nostre sedi per avere informazioni e soprattutto per ottenere l’indispensabile certificazione Isee.

La forte adesione dei cittadini specie delle regioni del Sud alla misura decisa dal Governo che peraltro si rivolge a una platea molto limitata – continua – se ci fosse ancora bisogno di conferme testimonia il bisogno immediato di tante famiglie. Non si sottovaluti: il 30% delle persone residenti in Italia è a rischio povertà ed esclusione sociale, si tratta quindi di 18 milioni di persone secondo la situazione che emerge dagli ultimi dati elaborati dall’Istat.

Per Vaccaro il provvedimento nazionale, sicuramente un primo passo verso la costruzione di una misura capace di raggiungere tutti coloro che versano in condizioni di povertà assoluta e che, dunque apprezziamo, rappresenta un punto di partenza con l’istituzione della Rete della protezione e dell’inclusione sociale, presieduta dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali e composta da rappresentanti dei diversi livelli di governo, quale struttura permanente di confronto e programmazione delle politiche sociali, nonché di coinvolgimento nelle decisioni programmatiche del terzo settore, delle parti sociali e degli altri stakeholder, articolata in tavoli regionali e territoriali.

E sarà proprio il tavolo regionale lo strumento – dice Vaccaro – per mettere a punto una strategia univoca nazionale-regionale di contrasto alla povertà e al disagio sociale con l’obiettivo di rendere più omogeneo il sistema superando le attuali sperequazioni territoriali.

Noi continuiamo a pensare che si debba trasformare una misura passiva del lavoro in una straordinaria occasione di politica attiva del lavoro. Era stata questa  l’idea originaria del RMI che lentamente andava perdendo peso e concretezza accentuando le preoccupazioni per una platea di cittadini che vivono in una condizione di preoccupante marginalità sociale.

Come UIL  invitiamo una volta di più la politica regionale a non lasciarsi distrarre dall’imminente competizione politica e ad accelerare e a superare quegli ostacoli tanto ideologici che politici che continuano a rappresentare solo un ostacolo alla crescita economica e produttiva della Basilicata.

Occorre, pertanto, ribadire che il ddl povertà – conclude Vaccaro – non è un approdo, ma una base che dovrà essere dotata di respiro, ovvero accompagnata da un piano pluriennale d’azione. In secondo luogo, lo stanziamento del Governo è ancora largamente insufficiente persino a coprire una platea categoriale, a causa dell’inconsistenza della dotazione economica. Noi riteniamo si debba investire significativamente più risorse e delineare un carattere universalistico nell’alveo dell’indigenza e del disagio estremo” .