Lettera aperta al ministro Carlo Calenda: “Torni a fare il manager”

"Dice di aver preso la tessere del PD, le consiglio, anzi la prego, visto la scarsa finezza di pensiero mostrata di abbandonare la politica e tornare a fare il manager"

Signor Ministro Carlo Calenda,

Ho seguito il suo intervento alla trasmissione ‘Otto e mezzo’ di ieri 7 marzo 2018.

Lei ha affermato che la vittoria del Movimento 5 Stelle al Sud è stata dovuta alla promessa elettorale del reddito di cittadinanza.

Le faccio rilevare che:

  • Gli occupati nel mezzogiorno d’Italia sono il 43,5% contro una media OCSE del 70%. Quindi il Sud ha circa 3,7 milioni occupati in meno per arrivare a questa media. Si è mai chiesto come campano questi 3,7 milioni di cristiani? Probabilmente sopra al Garigliano siete tutti convinti che campino di scippi, rapine e mafia, camorra e ndrangheta. La informo invece che sopravvivono grazie ai lavori socialmente utili, al redditi di inclusione, ai redditi ponte, ai lavori inutili di forestazione che si alternano ai sussidi di disoccupazione, al sostegno alle famiglie e a tante leggi e leggine prodotte dai governi regionali, tutti, o quasi, da venti anni a guida PD, e nazionali. Questi sussidi sono gestiti con disinvoltura e con pratiche clientelari e ricattatorie. Persino l’avvocato Pietro Ichino nel 2010, all’epoca era deputato del PD, si sentì in dovere di denunciare pubblicamente la sconcia pratica perpetrata dall’allora governatore  lucano PD Vito De Filippo, all’epoca politicamente protetto da Enrico Letta. Ritiene che a seguito di quella pubblica denuncia la situazione da allora sia migliorata o peggiorata? Non le viene il dubbio che  noi terroni ci siamo invece rotti le palle di questo stato di cose?
  • Carlo Cottarelli nel suo ultimo libro sostiene che per lo sviluppo del Sud serva più mercato, meno tasse e un costo del lavoro più basso che nel resto d’Italia. Come lei, pontifica su cose che non conosce affatto. Da lustri lo Stato al Sud non esiste, non solo, ma il costo del lavoro e la tassazione godono di condizioni di vantaggio, inoltre per le imprese che investono ci sono un’altra miriadi di leggi e leggine con contributi sostanziosi. Questi vengono reperiti dai fondi europei, spesi tra l’altro in parti minime, con le solite logiche spartitorie e clientelari e senza un minimo di visione, sempre dai governi locali a guida PD. Per mestiere vedo di frequente investitori italiani e esteri che mi dicono sempre che considerano l’Italia uno dei paesi con maggiore potenziale di crescita, specialmente il Sud. Si è mai chiesto come mai questi signori non riescano ad investire? Negli ultimi venti anni, a uno qualsiasi dei governatori PD è mai venuto in mente di fare un road show per illustrare i vantaggi dell’investimento al Sud? Quale value proposition hanno offerto? Quali strutture pubbliche di accoglienza e facilitazione hanno messo a disposizione? Quali piani territoriali e quale vocazione economica dei vari territori hanno prospettato a questi investitori? Con quale livello di infrastrutture di accessibilità? Non le viene il dubbio che  noi terroni ci siamo rotti le palle di questo stato di cose?
  • La nuova legge elettorale, voluta dal suo leader Gentiloni con otto voti di fiducia, ha previsto l’introduzione dei collegi uninominali. La logica politica vuole che nei collegi uninominali, specialmente se manca la possibilità di voto disgiunto, vengano candidati eminenti personalità della vita economica e sociale per attrarre gli elettori. Lei nel corso della trasmissione ha mostrato un livello di autostima al di fuori della norma, non solo ma ha dato patenti e voti praticamente a tutti. Non parliamo di come bistratta Virginia Raggi, un giorno sì e l’altro pure. Di Maio e i 5S, per carità facendo qualche errore, hanno cercato il trovabile della società civile e lo hanno infilato nei collegi uninominali. E il PD? Chi ha candidato? Conosce Gianni Pittella e la sua famiglia? Mentre ci siamo si è chiesto, vista l’esperienza di Pittella a livello europeo, come mai le istituzioni europee sono così poco credibili in Italia? Con la sua puzza sotto il naso se fosse stato un elettore meridionale lo avrebbe votato? Avrebbe votato Francesca Barra? E Viceconte, fino a due giorni fa plenipotenziari lucano di Berlusconi e ora candidato del PD? E Benedetto, percorso inverso da assessore regionale PD a candidato della destra? E Giacomo Mancini Junior? E De Luca e tutta la sua friggitoria?  Mi permetto di rispondere al suo posto: non li avrebbe votati! Per quale cazzo di motivo dovevamo votarli noi terroni?
  • Da manager sa perfettamente che una azienda che taglia le spese correnti, non investe e non elabora una strategia per la conquista di nuovi mercati o di lancio di nuovi prodotti è destinata a fallire. Da una ventina d’anni questo è esattamente quello che stanno attuando i vari governi in Italia. Per miracolo non siamo ancora falliti ma sono aumentate a dismisura le sacche di povertà e il ceto medio è stato praticamente distrutto. In assenza di una visione di sviluppo ai timori della società la Lega ha detto aboliamo la Fornero, per distribuisce un poco di lavoro anche ai giovani. 5S ha proposto il reddito di cittadinanza, per superare la nottata. Siamo d’accordo entrambi che queste misure non possono essere la risposta strategica alla crisi ma la sua visione globale, non quelle parcellizzata e parziale offerta ieri alla Gruber, di uscita dalla crisi quale è? Possiamo ancora parlare solo di tagli come fa Cottarelli un giorno sì e l’altro pure e non fare investimenti? I governi Letta, Renzi e Gentiloni hanno beneficiato di una congiuntura mondiale straordinariamente Tra poco più di un anno cessa il mandato di Draghi e verosimilmente ci sarà anche una inversione del ciclo economico. Come avete preparato il Paese? Quale è l’elenco delle infrastrutture strategiche che lascia il vostro governo in eredità?  La pubblica amministrazione ha il 50,3 % degli addetti con una età superiore ai 55 anni. La Germania il 20%. Il numero degli addetti globale rapportato alla popolazione è pressoché identico nei due Paesi. Pensa che la pubblica amministrazione sia adeguata alle attuali necessità? Come ha impattato e impatta la Fornero sul necessario ricambio generazionale? Riesce a vedere i collegamenti tra qualità pubblica amministrazione, legge Fornero, mercato del lavoro, infrastrutture, visione di sviluppo? Non pensa che sia ora di affrontare i problemi con una visione strategica globale e non limitata alle pensioni? Pensa che gli ottanta euro appartengano alla stessa categoria concettuale dei redditi di cittadinanza o che siano una spesa che genera ricchezza in modo strutturale? Il job act, oltre a lacerare le rappresentanze del blocco sociale vicino al suo partito, è utile a preparare il Paese alla fine del quantitative easing e a un  governatore BCE quasi sicuramente tedesco? Per lo sviluppo del Sud che idee ha maturato? Da lei che è al governo mi aspetterei risposte precise e di livello concettuale pari almeno all’autostima che ha.
  • Mi sono molto divertito ad assistere alla maratona Mentana quando venivano proiettate le immagini della cartina d’Italia con tutto il Sud colorato di giallo, in base ai risultati delle coalizioni nei collegi uninominali. Una classe di intellettuali, di giornalisti e politici che da un paio di anni si occupa solo delle buche di Roma, dimenticandosi completamente del Sud, era completamente impreparata a capire cosa era successo. L’unica risposta che aleggiava nell’aria, ma che si vergognavano ad esplicitare, era di tipo antropologico, come la sua, e poco politically correct per poter essere dichiarata. Finché si parla dei neri per certa sinistra è d’obbligo essere antirazzista, ma se si parla di terroni … . Poi è arrivato di Battista che invece ha mostrato un’altra cartina, predisposta sulla base dei collegi plurinominali dove di giallo si colora tutta l’Italia ad eccezione di parte della Toscana e dell’Emilia, rosse, e del sessanta per cento circa dell’Italia del Nord , prevalentemente al nord ovest, dove è prevalentemente blu Lega. Quello che è successo è che più o meno in tutta Italia la metà degli elettori ha abbandonato il PD. Dove il PD era meno presente, al Nord, e aveva il 10%, per esempio, ha perso il 5%, dove era più presente, al sud, e aveva il 40%, sempre per esempio, ha perso il 20%. Ma i delusi che al nord avevano l’alternativa di votare Berlusconi o la Lega, al Sud, dove Berlusconi nelle amministrazioni locali si attovaglia da venti anni con il PD e dove qualcuno ancora ricorda Salvini urlare Forza Etna, per chi cazzo doveva votare? Le è chiaro il punto?
  • Lei è stato spesso a Taranto. Sa cosa è il progetto cinese “le nuove vie della seta”? Nel 2009 un signore, Li Ka Shing, voleva fare un colossale investimento sul porto di Taranto per farne il terminale dei commerci con la Cina via Suez. Vendola e Berlusconi lo hanno ignorato. Anzi mentre la Merkel prendeva casa a Pechino, Berlusconi in TV si divertiva a dire che i comunisti cinesi bollivano i bambini, Napolitano riceveva il presidente della Repubblica della Cina e mentre era ancora sulla scaletta dell’aereo già lo redarguiva sul rispetto dei diritti civili, Tremonti voleva imporre invece i dazi alla Cina. Li Ka Shing si scoccia, ma a giugno 2012 l’ottimo Fabrizio Barca, non si sa come, lo convince a firmare un accordo per lo sviluppo di Taranto. Nel 2013 i cinesi varano il progetto da un trilione e mezzo di dollari che si chiama appunto “le nuove vie della seta”. Un progetto che per Taranto e gran parte del Sud può valere, mal contati, un paio di milioni di posti di lavoro, veri. Dal giugno 2012 passa il governo Monti, passa il governo Letta, passa il governo Renzi e a giugno del 2015, visto che su Taranto quasi nulla succede, Li Ka Shing si scoccia definitivamente, abbandona Taranto al suo destino e investe sul Porto del Pireo e la seta prende le vie dei Balcani. Invece di pontificare può spiegarci che fine ha fatto l’accordi di Barca? Come avete fatto a farvi sfuggire una opportunità simile?

I mercati finanziari hanno reagito con indifferenza al crollo elettorale di Renzi e del PD. Potrebbe essere che pensano che peggio di voi è quasi impossibile fare?

Mi spiace ma la sua analisi stupida e rozza mi ha stupito e deluso oltre misura. Dice di aver preso la tessere del PD, le consiglio, anzi la prego, visto la scarsa finezza di pensiero mostrata di abbandonare la politica e tornare a fare il manager. Mestiere molto più alla sua portata. Fare il ministro dello sviluppo non è mettersi a qualche tavolo di trattativa. Quello è un mestiere da manager, fare il ministro dello sviluppo è capire le dinamiche economiche e sociali, oltre che le prospettive di sviluppo, di un Paese, e qui … . E’ roba da Aldo Moro, da Enrico Berlinguer, da Ciriaco De Mita, da Bettino Craxi, da Andreotti … lasci perdere, dia retta. Non vorrei che dopo avere offeso così i meridionali, considerandoli solo in attesa di qualche mancetta, lei alle prossime elezioni si chieda come mai il sud, dove il suo partito aveva la sua base elettorale, non la voti e perché noi terroni siamo così sottosviluppati da non apprezzare la suo boriosa personalità. Mi faccia ricredere: chieda umilmente scusa!

Per essere sicuro che lei legga questo mio articolo le invio il link alla mail segreteria.ministro@mise.gov.it , così come lo invio tramite messanger alla pagina FB di Otto e mezzo e a espresso@espressoedit.it  corredato dei miei contatti e del link al mio profilo su Linkedin.

Considero Gruber e Damilano ottimi giornalisti ma, porca miseria, mi chiedo perché queste domande le devo fare io che mi occupo di tutt’altro nella vita?

Mi stia bene.

Pietro De Sarlo