Mobilità Sanitaria 2018: rosso della Basilicata di oltre 38 milioni di euro foto

Napoli: "Un dato che la dice lunga sulla necessità di migliorare il livello qualitativo delle cure erogate ai cittadini lucani, rendendole appropriate alle esigenze di cura degli stessi”

E’ di 38 milioni e 371mila euro il costo per le casse regionali del saldo di mobilità sanitaria relativa al 2018, vale a dire la differenza tra quanto la Basilicata spende per i lucani che vanno a curarsi fuori regione e quanto incassa dalle altre regioni per coloro che vengono a curarsi nelle nostre strutture sanitarie, un dato che la dice lunga sulla necessità di migliorare il livello qualitativo delle cure erogate ai cittadini lucani, rendendole appropriate alle esigenze di cura degli stessi”

A sostenerlo, in una nota, è il consigliere regionale Michele Napoli, che nel commentare le tabelle diffuse nei giorni scorsi dalla stampa e relative all’accordo raggiunto presso la Commissione salute delle Regioni sulla compensazione della mobilità sanitaria tra le regioni d’Italia, aggiunge: “La mobilità sanitaria è la cartina al tornasole dell’efficacia dell’assistenza sanitaria che le regioni sono in grado di garantire alla propria comunità, perché viaggiare in cerca di cure migliori o erogate in maniera più tempestiva comporta la necessità di sostenere di tasca propria molte spese connesse al ricovero e di allontanarsi dai propri affetti e dai propri interessi”.

Considerazioni queste- ha spiegato Napoli- che valgono in modo particolare per il fenomeno della migrazione sanitaria lucana indirizzata prevalentemente verso le strutture sanitarie del Nord del Paese ,che sono in grado di offrire spesso cure all’avanguardia, laddove le regioni limitrofe alla Basilicata fanno tutte registrare, prevalentemente, punteggi poco lusinghieri in tema di livelli essenziali di assistenza, oltre che consistenti deficit di bilancio”.

La mobilità sanitaria interregionale- ha concluso Napoli- è un business pubblico del valore di oltre 4,6 miliardi di euro, nel quale a guadagnarci sono solo 7 regioni (alcune delle quali con un ruolo di protagonismo assoluto come la Lombardia che nell’anno in corso incasserà oltre 800 milioni di euro e l’Emilia Romagna, il cui saldo positivo tocca quota 358 milioni di euro), tra le quali rientra anche il Molise, unica regione del Sud con un saldo attivo complessivo di 16,8 milioni di euro, grazie agli investimenti realizzati in alcune eccellenze come Neuromed e che sarebbe opportuno replicare in altre regioni”.