Licenziati. Trony manda a casa i lavoratori di Melfi e Tito

Il 16 marzo il tribunale di Milano ha decretato il fallimento della società Dps Group

Il 16 marzo il tribunale di Milano ha decretato il fallimento della società Dps Group a cui fanno capo i negozi commerciali a marchio Trony, in Basilicata, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia e Veneto.

Nell’attuale già drammatica crisi del settore – dichiara la Filcams Cgil in una nota- si aggiungono ora ulteriori 500 lavoratori in tutta Italia che si trovano improvvisamente le serrande abbassate sul proprio posto di lavoro.

Sono 40 i punti vendita chiusi nel fine settimana, tra i quali in Basilicata quelli di Tito Scalo e Melfi con circa 30 giovani lavoratori, tra i 30 e i 40 anni di età.

Nel corso del confronto sindacale si era paventato il fitto del ramo di azienda, naufragato in poche settimane.

La Filcams Cgil aveva già dichiarato poco credibile il piano industriale presentato nel 2017, che vedeva la nascita di una nuova società denominata Vertex e che avrebbe dovuto rilanciare, oltre alla rete di vendita, anche il mercato dell’online.

L’epilogo della DPS Trony – aggiunge il sindacato- è sicuramente da addebitare alla incapacità imprenditoriale di guardare con maggior lungimiranza al futuro e al saper far fronte alle trasformazioni investendo e innovando, ma è altrettanto vero che, nel cavalcare il cambiamento, la politica ha prestato attenzioni esclusivamente alle evoluzioni dell’online, senza però individuare strumenti che avrebbero dovuto accompagnare il cambiamento per governare il settore e non far ricadere tutto sul mercato del lavoro.

Domani mercoledì 21 marzo è previsto a Roma un incontro con Dps Group e contemporaneamente la Filcams Cgil già chiesto un incontro al Ministero dello sviluppo economico e l’utilizzo di un ammortizzatore sociale che attutisca l’impatto occupazionale e consenta alle lavoratrici e ai lavoratori di poter cogliere l’opportunità di essere riassunti da nuovi acquirenti.

La Filcams Cgil di Potenza chiede inoltre l’intervento dell’assessorato alle Attività produttive della Regione Basilicata affinché nella vertenza nazionale i lavoratori lucani siano rappresentati anche a livello istituzionale oltre che sindacale, in una regione come la Basilicata dove il tasso di disoccupazione nell’ultimo trimestre del 2017 è ulteriormente peggiorato.

La Basilicata -conclude la Filcams Cgil- continuerà a versare in una situazione di strutturale debolezza e di vera e propria emergenza occupazionale se non verranno intraprese azioni positive di lungo periodo.