Resto al Sud, la misura che ha scarso appeal tra i giovani lucani

Rosella (Idv): "Bisogna chiedersi perché solo il 2% ha fatto domanda"

Ci saranno pure delle ragioni per cui solo il 2% delle domande per l’iniziativa Resto al Sud provengono dalla Basilicata. Spetta all’istituzione regionale e alla politica approfondirle per interpretare i reali progetti dei giovani lucani e individuare strumenti e azioni che possano facilitarne l’attuazione”.

E’ il commento del segretario regionale di Italia dei Valori Angelo Rosella a commento dei dati diffusi da Invitalia: 2.031 i progetti imprenditoriali presentati, che prevedono investimenti per 134 milioni di euro, con richieste di agevolazioni per 68,5 milioni e 7.500 nuovi posti di lavoro. In più ci sono ulteriori 5.400 domande in fase avanzata di compilazione sulla piattaforma online di Invitalia.

Intanto – aggiunge – è utile l’identikit tracciato su quanti hanno presentato la domanda. Per lo più (37%) si tratta di giovani fra i 30 e i 35 anni, ma c’è anche una buona percentuale di under 25 (34%). Un imprenditore su tre possiede un elevato livello di istruzione (laurea, master, dottorato di ricerca). Le nuove attività aperte si concentrano soprattutto nel settore turistico-culturale (47%), a seguire le attività manifatturiere (23%) e i servizi alla persona (15%).

Il primo dato che risalta subito da mettere in relazione con i dati forniti da Cgil, Cisl, Uil che nelle scorse settimane hanno promosso a Matera la marcia per chiedere “cultura e lavoro” – continua il segretario di IdV – è che se quasi una su due delle nuove attività giovanili al Sud riguarda il turismo culturale, a Matera gli addetti al comparto rappresentano solo il 3,4% del totale e addirittura tra il 2011 e il 2016 si sono ridotti.

Il chiaro ed inequivocabile messaggio di Cgil, Cisl, Uil di denuncia agli amministratori comunali, provinciali e regionali, oltre che a quelli governativi per le gravi inadempienze e, al contempo, la richiesta di adoperarsi realmente e compiutamente per realizzare interventi indispensabili per garantire l’accoglienza turistica, lo sviluppo urbano, le infrastrutture ed i contenitori culturali utili per adempiere al ruolo di Capitale Europea della cultura 2019, non vanno archiviati.

E’ evidente che c’è qualcosa che non funziona e che bisogna dare sostegno concreto alle proposte sindacali accelerando gli interventi del programma complessivo per Matera 2019. Anche nel resto della regione, a nostro parere, il turismo è uno dei settori da privilegiare per la nuova imprenditoria giovanile e la nuova occupazione.

Per questo – dice Rosella – tra le azioni prioritarie dei prossimi mesi la Giunta deve tenere conto di questi aspetti e correre ai ripari con le misure dei bandi della programmazione dei fondi comunitari.

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