Procedere oltre il Patto del Sud-Patto per il lavoro

Rosella (Idv): "Attenzione a ridurre il problema lavoro ai 300 posti nella Pubblica Amministrazione che in Basilicata produrrà il progetto Ripam"

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Il Patto del Sud firmato ieri a Napoli dai Governatori delle Regioni meridionali è sicuramente una prima ed importante risposta all’assenza del Sud nel contratto di Governo Lega-M5S ma attenzione a ridurre il problema lavoro ai 300 posti nella Pubblica Amministrazione che in Basilicata produrrà il progetto Ripam. A sostenerlo è il segretario regionale di Italia dei Valori Angelo Rosella.

L’iniziativa di Napoli – precisa – merita il riconoscimento e l’incoraggiamento di tutti quanti, come noi, sono fortemente preoccupati delle politiche del Governo Conte che pensa di affrontare la storica questione meridionale con un Ministero proprio come si faceva negli anni sessanta-settanta con la Cassa per il Mezzogiorno. Gli annunci sinora venuti dai Ministri leghisti e Cinquestelle sono esclusivamente rivolti all’assistenzialismo o a progetti e programmi di cui non si indicano risorse finanziarie per l’eventuale attuazione, a differenza di nuove infrastrutture per il Nord. Per questo l’intera società civile del Sud – continua Rosella – fa bene a tenere alta la tensione sulle prossime mosse del Governo e ad intensificare la pressione popolare.

Ma – dice ancora il segretario di IdV – il corso-concorso per l’assunzione negli enti locali promosso dalla Regione Basilicata, come avverrà per la Campania e le altre, non può essere considerato l’unico strumento per la buona occupazione di cui hanno bisogno i nostri giovani laureati. Nessuno disconosce e sottovaluta gli obiettivi del progetto Ripam e i primo luogo il potenziamento delle capacità istituzionali ed amministrative delle pubbliche amministrazioni locali della Basilicata, selezionando, formando ed inserendo negli enti locali aderenti al progetto funzionari amministrativi, contabili, tecnici, informativi, dell’area socio-educativa.

Solo che continuiamo a sostenere che tutto questo, nell’ambito di una “strategia di rafforzamento del sistema della pubblica amministrazione”, non è sufficiente. La Basilicata deve spendere entro la fine dell’anno 62,3 milioni di euro di fondi Ue del sessennio 2014-2020, una cifra consistente che riguarda tutti i settori della programmazione. Lo snellimento delle procedure tecnico-burocratiche è sicuramente il primo banco di prova per non correre rischi di disimpegno e al tempo stesso per dare risposte occupazionali che vanno ben oltre i 300 posti del Ripam.

Spendere bene e in fretta le risorse comunitarie – afferma Rosella – è il segnale da inviare al Governo Conte che, secondo la prevalente e diffusa tesi leghista, non a caso confermata da nessun esponente lucano di governo, sull’incapacità degli amministratori del Sud. Si colga in proposito il nuovo messaggio venuto dal segretario regionale della Uil lucana sul “contratto” da sottoporre ai lucani per favorire la piena partecipazione alle scelte di questa fine legislatura tra cui il lavoro resta lo snodo centrale.

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