Reddito minimo di inserimento: beneficiari ancora in attesa dei soldi

"La Lab ci ha preso in giro"

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Nemmeno oggi gli assegni sono arrivati”. Queste le parole del gruppo Disoccupati Organizzati, tra cui alcuni sono beneficiari del reddito minimo d’inserimento. “Siamo arrabbiati, amareggiati – continua – ci prendono in giro, non sanno cosa significa non mettere un piatto a tavola, non avere i soldi per pagare la bolletta del gas e stare al freddo o dire ai nostri figli che non possiamo mettere insieme il pranzo con la cena perché c’è stato un disguido alla banca”. Il disguido di cui parlano riguarda il ritardo del pagamento dello stipendio che doveva avvenire il 15 gennaio.

Questo è accaduto nonostante la manifestazione tenutasi il 22 gennaio dal gruppo Disoccupati Organizzati davanti la Lab (Agenzia Lavoro Apprendimento Basilicata) in cui, in accordo con il presidente Antonio Fiore, avevano deciso un confronto tra i due referenti, rappresentante del gruppo e rappresentante della Lab, per eventuali problemi all’erogazione del pagamento. In sede di tavolo avevano assicurato che il giorno dopo avrebbero provveduto a fare i bonifici.

Giovedì 24 gennaio ancora nulla, la Lab dichiarava che “le procedure erano cambiate, ossia bisognava inviare i mandati alla banca uno stok di 80 persone e non più tutti insieme e che si stavano attivando per compiere tutte le operazioni, in giornata avrebbero risolto e la ricarica sulla card sarebbe avvenuta il giorno dopo”. Venerdì 25 gennaio i pagamenti non erano stati effettuati, il referente è andato a chiedere spiegazioni e gli hanno risposto che “per lunedì avrebbero trovato i soldi sulle card e il rilascio degli assegni il giorno dopo”.

Lunedì 28 gennaio, si ripete la storia. I beneficiari del reddito minimo tutti speranzosi vanno a verificare se i soldi sulla card siano stati caricati ma non trovano nulla. Il referente, a questo punto, va alla Lab e uno dei dipendenti dice con molta spavalderia e menefreghismo “passeranno altri tre, quattro giorni se tutto va bene” spiegando di “un sistema nuovo”.  “Stanno giocando sulla pelle delle persone”- ribadiscono. Non si riesce ancora a venirne a capo, non si sanno le responsabilità, la macchina dove si inceppa?”

Dunque, dal 15 gennaio i beneficiari del reddito minimo sono furiosi perché sanno che i soldi ci sono, l’assessore alle politiche di sviluppo, formazione, lavoro e ricerca della Regione Basilicata, Cifarelli ha dichiarato che sono stati stanziati 3,5 milioni di euro e che il reddito sarà prorogato fino al 31 marzo 2019.

Per quanto riguarda la proroga il gruppo ha tante domande, per questo, nel pomeriggio di ieri, 28 gennaio, ha deciso di prendere parte all’incontro organizzato dal M5S a Potenza, a cui erano presenti il sottosegretario all’Economia e Finanze, Laura Castelli e il candidato presidente alle prossime elezioni regionali, Antonio Mattia.

“Che fine farà il Reddito Minimo d’Inserimento? Continuerà? Sarà inglobato nel Reddito di Cittadinanza?”. Queste le domande poste. La Castelli -racconta il referente del gruppo- sembrava spaesata ha dichiarato solamente che “il REI non verrà toccato”, ma si stava parlando della misura della Regione Basilicata non del Rei. Mentre Antonio Mattia ha dichiarato “il Rmi continuerà fino a marzo – così hanno detto – e poi aspetteremo le decisioni a livello nazionale. Però-ha aggiunto- ogni proposta dei cittadini sarà ben accetta per lavorarci insieme”.

A questo punto i beneficiari della misura di sostegno al reddito si agurano che non vengano lasciati soli. 

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