I sassi vuoti, romanzo d’esordio per la marateota Marianna Trotta

Un racconto che si divide tra Roma, Bergamo e il paese d'origine dell'autrice

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I sassi vuoti”, questo il titolo del romanzo d’esordio di Marianna Trotta di Maratea. Un racconto intenso, appassionato che trascina il lettore in una corsa di tanti sentimenti: l’amore, la paura, la passione ed il dolore, quello dell’anima. Un racconto nato nel 2006, quasi per gioco, dalle parole di un amico che le disse che avrebbe voluto chiamare il suo gruppo musicale “I sassi vuoti”, così l’idea di un libro pensando ai sassi vuoti come qualcosa che se colpisce non fa male e da qui la storia, quella di uno psichiatra affezionatosi ad una paziente affetta da una grave forma di autismo che si snoderà in un altro incontro che lo porterà a comprendere il senso di quel dolore.

Un racconto che si divide tra Roma, Bergamo e Maratea, il paese della Trotta, un omaggio al suo posto del cuore. «Ero indecisa sulla pubblicazione- afferma l’autrice – sono sempre stata una lettrice più che una scrittrice e forse la mia timidezza mi spingeva a non osare, fino a che un recente viaggio a Torino, dove ho avuto modo di condividere dei momenti molto speciali con delle carissime amiche di infanzia, mi ha spinto a presentare il mio libro ad una casa editrice, dopo averlo tenuto nel cassetto per quattro anni.»

I “Sassi vuoti” sono editi dalla Book Sprint, una casa editrice di Contursi Terme, che subito ha ritenuto valido il progetto dell’autrice di Maratea, il testo è acquistabile on line anche in versione e-book. Questa è la prima esperienza di scrittura per la Trotta, ma già segno di un talento vero.

«La scrittura- sottolinea la scrittrice – è come uno di quei viaggi in macchina, quando ti soffermi a guardare il paesaggio con delle case illuminate, in cui si animano storie, momenti, vita. Credo che sia questo il senso dello scrivere, immaginare quello che accade o potrà accadere, dando voce a chi non conosci ed è nella tua mente».

I sassi vuoti” è dedicato a tutte quelle persone ormai lontane dalla vita dell’autrice e a quelle che anche se lontane continuano a vivere ancora in lei, come la nonna Franca.

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