Programma M5S, Mattia: “Quando non si hanno argomenti ogni stupidaggine è buona per attaccarci”

"Siate seri. I cittadini non hanno l’anello al naso"

Un programma elettorale non è un’opera letteraria. È una proposta politica. Fare riferimento a concetti e approcci di saggisti e intellettuali o di elaborazioni culturali, sociali e politiche già diffuse, non significa copiare il programma, vuol dire al contrario condividerne qualche frammento di idee, studiarle, approfondirle e utilizzarle ai fini delle analisi autonome degli estensori a premessa delle azioni politiche e delle proposte programmatiche presentate agli elettori.

Ciò che noi abbiamo verificato, dei contributi arrivati a centinaia dai cittadini lucani e dai gruppi di lavoro degli attivisti del M5S, sono le proposte programmatiche, le azioni e i provvedimenti per realizzarle. Ognuno di loro ha fatto riferimento a testi di studio, di analisi e ad approcci culturali acquisiti da più fonti. E questo è segno che le proposte non sono campate in aria ma sono frutto di studio e di verifiche.

Chi scrive che il programma è “copiato” per causa del fatto che alcune decine di righe di carattere concettuale, su 150 pagine, non sono accompagnate dal riferimento bibliografico, mistifica la realtà a soli fini propagandistici.

I dati di contesto e statistici sono tratti da documenti ufficiali pubblici dell’Unione Europea, dell’Istat, della Banca d’Italia, della Regione Basilicata, di Associazioni di categoria e professionali, e sono dunque dati verificabili a garanzia dell’autenticità delle analisi di contesto.

Le analisi elaborate sulla base dei dati e dei riferimenti concettuali sono frutto del lavoro degli estensori del programma (cittadini, esperti, attivisti)

Le azioni, le proposte le iniziative contenute in ogni capitolo sono frutto dell’elaborazione tecnica e politica degli estensori del programma (cittadini, esperti, gruppi di lavoro degli attivisti).

Chi vorrà potrà andare a leggere la nota metodologica che abbiamo aggiunto in coda al testo completo del programma per rispondere a coloro che, non avendo argomenti, strumentalizzano poche righe prive di riferimento bibliografico.

Qualcuno per caso ha telefonato all’economista Amartya Sen per chiedere se sia mai stato contattato dal M5S? Eppure, il suo libro “Libertà è Sviluppo” è stato uno dei riferimenti culturali a premessa di alcuni capitoli del nostro programma. Qualcuno ha telefonato a Edgar Morin o alla Commissione Europea o all’Istat per sapere se sono stati contattati? Il ridicolo ha superato ogni limite.

Stiamo ancora aspettando i programmi delle altre forze politiche che abbiano la stessa profonda struttura di analisi e studio e che siano stati partecipati da centinaia di cittadini. Siate seri. I cittadini non hanno l’anello al naso.

Antonio Mattia, candidato presidente del M5S alle elezioni regionali del 24 marzo