Vito Bardi assente. Non una parola sull’inchiesta Eni della procura di Potenza foto

Il neo presidente della Basilicata è impegnato nella soluzione del rebus assessorati

Ha fatto scalpore l’inchiesta della procura di Potenza sul presunto disastro ambientale in val d’Agri provocato dagli impianti estrattivi dell’Eni. Un arresto e 13 indagati. Dall’inchiesta emerge uno scenario inquietante che mette la popolazione di quel territorio di fronte all’angoscia dell’irreversibilità dei danni. Eppure, lui, che in campagna elettorale ha usato l’hashtag “#presente”, da ieri è assente. Non una parola sull’inchiesta, un comunicato, una dichiarazione. Zero. Abbiamo atteso più di 24 ore un suo segnale. Tempo scaduto. Bardi assente.

Il presidente della Basilicata dovrebbe dire qualcosa, farci capire come intende muoversi in relazione a una vicenda che ormai da decenni martirizza cittadini e territori. Sarà perché per Bardi il petrolio è “oro nero”, sarà perché il suo alleato Salvini ha definito l’idrocarburo una risorsa da sfruttare. Fatto sta che questo silenzio parla e racconta di una prospettiva di governo regionale offuscata da molte incertezze sulle scelte a tutela dell’ambiente e della salute dei lucani.

Che cosa intende fare Bardi degli accordi con Eni? Quali iniziative vorrà prendere per fermare l’arroganza dei petrolieri e lo scempio ambientale da questi perpetuato? Che cosa pensa della bonifica dei pozzi chiusi? Che cosa ha da dire sul controllo delle quantità estratte, sul funzionamento dei controlli ambientali? Non è dato saperlo. Ci auguriamo che nel segreto dei suoi pensieri non sia dispiaciuto per tutto quell’oro nero sprecato nel terreno, “ricchezza buttata”.

La tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini sono una priorità in questa regione eppure Bardi sembra impegnato in questi giorni su altre faccende. La composizione della Giunta è il primo mal di testa a cui è sottoposto il presidente. Pressioni da destra a manca, ambizioni in conflitto, pretese di ogni specie causano un grave ritardo nella partenza del nuovo governo regionale. E non è finita. Poi arriveranno i trombati e quelli che hanno portato acqua al mulino elettorale del centrodestra: nomine negli enti sub regionali, nelle società partecipate, nelle commissioni, nelle fondazioni, incarichi succulenti, e così via.  Intanto su Eni e disastro ambientale meglio stare zitti. Vito Bardi, assente!