Aias di Potenza, “Lavoratori come merce di scambio. Licenziati per far posto a esterni e senza competenze”

La onlus avva dichiarato 28 lavoratori, alla fine sono stati licenziati due terapisti, un autista e trasferiti quattro portantini

Alla fine su 28 lavoratori in esubero asseriti dall’Aias di Potenza, sono stati licenziati due terapisti, un autista e trasferiti quattro portantini. Come FP Cgil, FP Cisl e Uil FPL lo avevamo compreso sin da subito che l’Aias di Potenza stava “bluffando”.

Un braccio di ferro durato due anni durante i quali la onlus di Via Verrastro ha utilizzato i lavoratori come merce di scambio, strumentalizzandoli nel peggiore dei modi e presentando un osceno accordo aziendale che prevedeva riduzioni differenziate ed orarie di una certa entità, limitatamente a determinate categorie di lavoratori e riferite esclusivamente alla platea dichiarata in eccedenza, con il sostegno di un sindacato autonomo di parte aziendale.

Per evitare disparità di trattamento, le scriventi avevano chiesto di spalmare indistintamente il monte ore in riduzione su tutto il personale. Ma l’Aias non ha accettato, trincerandosi dietro la difficoltà a rimodulare l’attuale organizzazione del lavoro. Pertanto, abbiamo detto no alla proposta dell’azienda, poiché gli esuberi non erano assolutamente documentati e quindi eravamo certi che l’Aias stava “usando” i lavoratori.

Nonostante gli sforzi compiuti da oltre due anni, nella ricerca di soluzioni alternative e attraverso la richiesta di incontri con le istituzioni e nonostante i numerosi tavoli tecnici discussi per risolvere il problema e salvaguardando i dipendenti, l’Aias ha preferito scaricare la crisi su tre lavoratori.

La modalità con cui sono avvenuti i tre licenziamenti, tra l’altro, ci sembra a dir poco illecita e per niente trasparente, sia per il fatto che la graduatoria elaborata dalla Onlus non ci è stata preliminarmente trasmessa, sia perché alla fine le ore che svolgeva il personale licenziato, sono state assegnate ad altri lavoratori.

Un’altra gravissima stranezza, che non può che essere made in Aias, è il fatto che da un lato sono stati licenziati tre lavoratori con la scusa degli esuberi e dall’altro si continuano a richiedere “prestazioni lavorative” ad ex dipendenti ormai in pensione. Per di più abbiamo appreso che alcune terapie svolte da una delle due fisioterapiste licenziate sono state affidate ad un professionista esterno con partita iva che, a quanto pare, non avrebbe nemmeno le competenze per effettuarle, trattandosi di un neuropsicomotricista. Inoltre, i quattro portantini trasferiti dalla sede di Potenza a quelle di S. Arcangelo e Scanzano Jonico pare che vengano sostituiti da dipendenti di coop. esterne o addirittura ad altro titolo.

Insomma, una situazione drammatica che va immediatamente affrontata perché non è concepibile che alla fine la crisi dell’Aias venga scaricata su tre poveri lavoratori che, senza alcuna pietà, sono stati licenziati, nonostante, a nostro parere, si potevano benissimo salvare.

Giuliana Scarano Fp Cgil

Pasquale Locantore Fp Cisl

Raffaele Pisani Uil Fpl