Il morto che cammina. Storia della Venum 3.0 srl e dei suoi ‘aguzzini’ foto

A quale scopo un’azienda sacrifica se stessa e i suoi lavoratori a vantaggio di altre società?

In questa inchiesta vi raccontiamo la storia della Venum 3.0 srl. Un’azienda che lascia per strada decine di lavoratori e creditori. I personaggi principali di questo racconto sono: Antonio Altomonte, attuale Commissario straordinario di nomina leghista all’Epli, e amico intimo del senatore Pasquale Pepe, di cui abbiamo già scritto abbondantemente; Giuseppe Traficante, imprenditore e “giostraio” di società; Claudio Gionti, marketing manager, ex dirigente di Axélero spa.

Che cos’è la Venum 3.0 srl

E un’azienda che opera nel settore dei servizi informatici, una digital factory. Viene costituita il 20 marzo 2015 con un capitale sociale di 10mila euro. Soci al momento della costituzione sono: Roberto Spera 9%, Giovanni Paterna 91%. Amministratore unico Antonio Altomonte.

Sugli organi di stampa nel maggio del 2017 la Venum lancia un grido di allarme: “Cerchiamo personale ma non troviamo nessuno in grado di soddisfare le nostre esigenze”.

Il personale arriva, ma a distanza di poco più di un anno l’azienda comincia a ritardare fino a 4 mesi il pagamento degli stipendi e il sindacato apre la vertenza.

Sale agli onori della cronaca di questi mesi per il licenziamento, poi sostituito con dimissione per giusta causa, di 70 lavoratori. La vertenza è ancora in corso.

L’azienda sarebbe ormai finita nel disastro dei debiti con l’erario, con i dipendenti e con i fornitori. Destinata a chiudere? Perché ancora sopravvive nonostante tutto? E chi deciderà il giorno e l’ora della sua definitiva dipartita? Perché decine di famiglie sono finite in mezzo alla strada e aspettano ancora gli emolumenti arretrati?

Sarebbero già pronte due Società a sostituire la Venum 3.0. Forse. Si tratterebbe della Digitaleria srl e della Goo2Web srl, nate per fare le stesse cose della società moribonda. Nella Digitaleria srl i soci sono Claudio Gionti e Maria Nolé, compagna dell’attuale amministratore unico della Venum Giuseppe Traficante. Nella Goo2Web amministratore unico e socio al 30% è Antonio Altomonte già amministratore della Venum insieme a Traficante, socio al 70% Maria Nolè. Tutto lascerebbe immaginare che le due società siano riconducibili alle stesse persone che starebbero per staccare la spina alla Venum. Tutto normale? Andiamo per ordine.

Come e perché sarebbe nata la Venum?

A Giuseppe Traficante va male con la GT Service srl e poi con la RT Service srl, e prova così a investire in Albania. Sposta l’attività, una commessa con INSEM SPA, della RT service a Durazzo, dove il costo del lavoro è decisamente più basso. Ad ogni modo le cose vanno male anche in Albania, nonostante tutto. A Durazzo Traficante molla tutto lasciandosi alle spalle debiti e questioni contrattuali irrisolte.

Che si fa? Un’altra società a Potenza. La Venum 3.0, appunto. La nuova società può contare su una commessa della Axélero spa di Milano, probabilmente grazie all’impegno dell’amico di Giuseppe Traficante, Claudio Gionti, dirigente della società milanese. All’inizio le cose non vanno male, anche se le difficoltà crescono col passare del tempo. I milanesi pagano a 90 giorni e dunque bisogna anticipare i costi del personale. Trovare un istituto di credito disposto a fornire una linea di credito di anticipo fatture non è facile. Infatti, l’amministratore unico dell’epoca, stretto collaboratore di Traficante, non è bancabile. Si cambia l’amministratore unico, viene nominato Armando De Meo, e finalmente Banca IFIS concede la linea di credito. I veri problemi della Venum comincerebbero quando si ritorna ad agire con i vecchi schemi imprenditoriali di Giuseppe Traficante e Antonio Altomonte, insieme con Claudio Gionti dirigente Axélero, società dalla quale sarebbe stato licenziato o, come lui assicura, si sarebbe dimesso.

Venum 3.0 Mainsponsor del Potenza Calcio

La Venum firma il contratto di sponsorizzazione: 60mila euro. Soldi che la Società non aveva. Tuttavia, Traficante assicura agli altri soci: “I soldi rientreranno dal merchandising dato in esclusiva alla Venum.” Tra vendita di magliette, gadget e ritorno pubblicitario, l’azienda avrebbe ricavato più dei 60mila euro impegnati nello sponsor. Previsione sbagliata. La Venum ci avrebbe rimesso. Sarebbe  interessante sapere con quali modalità è avvenuto il versamento dei 60mila euro.

La Webphone srl, la Call Service srl e le anticipazioni a perdere

L’amministrazione comunale di Calvello nel 2015, con un bando pubblico a valere sulle risorse delle royalty, concede contributi, tra le altre, anche a queste due aziende in cambio dell’assunzione di lavoratori residenti nel territorio comunale. Ne assumono 10, tutti disoccupati, per licenziarli dalla mattina alla sera, senza alcuna motivazione, alla fine del 2017. Mollano dieci lavoratori e rispettive famiglie con spettanze arretrate mai pagate. Tra i soci della Webphone e della Call Service ritroviamo persone direttamente riconducibili a Giuseppe Traficante. Anzi, amministratore unico della Webphone nel 2017 è Giuseppe Traficante.

Le risorse per pagare le spettanze ai lavoratori prima del licenziamento, a parte gli arretrati, venivano anticipate dalla Venum 3.0 con la promessa che le due società titolari del contratto con il Comune di Calvello le avrebbero restituite a incasso fatture. La Venum 3.0 non avrebbe visto un euro di restituzione delle anticipazioni concesse, mentre le due società avrebbero tranquillamente incassato gli emolumenti della società committente, Axélero, e il contributo del Comune.

Le assunzioni delle mogli

Nel giugno 2017 la Venum assume la moglie di Antonio Altomonte. L’assunzione non sarebbe stata motivata se non dal fatto che la coniuge è in dolce attesa. “Un modo per percepire la maternità”, ci dicono.  Nel 2018 viene assunta anche la moglie di Claudio Gionti e anche in questo caso, ci dicono le nostre fonti, non si capisce il motivo. Sembra che la signora Gionti non abbia mai messo piede nell’azienda. Fatto sta che Claudio Gionti non avrebbe avuto alcun rapporto formale con la Venum nel periodo da novembre 2017 a giugno 2018 eppure in quel periodo avrebbe percepito denaro dalla società probabilmente in forma indiretta. Gionti lo troveremo socio al 50% della Digitaleria srl, insieme alla compagna di Traficante, di cui ci occupiamo tra poco.

 Claudio Gionti e le minacce di morte

Nato a Maddaloni in provincia di Caserta 45 anni fa, Claudio Gionti è stato responsabile dell’organizzazione, della gestione e del coordinamento del team e delle attività di Lead Generation della Axélero spa. Marketing manager e Ceo di altre società tra le quali egli stesso cita la Venum 3.0 e la Digitaleria srl. Una figura con ruoli non chiaramente definiti nella Venum, almeno così sembra. Una delle fonti ci racconta di una serie di minacce subite da un amministratore dell’epoca della Venum, Armando De Meo, che si sarebbe opposto al versamento di una somma di denaro sul conto del casertano. La questione riguardava la causale, inesistente, del bonifico. Vale a dire, a che titolo Gionti sarebbe stato destinatario di un bonifico della Venum? Claudio Gionti avrebbe minacciato di morte De Meo che si sarebbe opposto al versamento.

Quando la Axélero viene tradita con gli svizzeri

La Venum è già in cattive acque quando Giuseppe Traficante prende contatti con due società svizzere, la Identity e la Webidoo, concorrenti della Axélero. Tradisce la società milanese venendo meno ai patti e sottoscrive un accordo con gli svizzeri. Gran parte della rete commerciale della Axélero, azienda già in cattive acque finanziariamente, viene così smantellata.  Traficante prende in fitto un immobile nella zona industriale di Tito con la Goo2Web srl, trasferisce 30 dipendenti della Venum 3.0 e comincia a lavorare con la svizzera Webidoo. Da novembre 2017 a luglio 2018 la Goo2Web fattura alla società svizzera. Dove sono finiti i soldi? E con quale procedura ai sensi di legge è avvenuto il trasferimento di personale dalla Venum alla Goo2Web? Esiste un patto tra la Venum e la Goo2Web?

Amministratore unico della Goo2Web, costituita il 2 novembre 2017, con sede legale a Milano, è Antonio Altomonte, già amministratore, liquidatore e socio di decine di società e attuale Commissario straordinario di nomina leghista all’Eipli. Socio al 70% è Maria Nolè compagna di Giuseppe Traficante. Goo2Web è in circolazione da poco più di un anno, ha preso commesse dagli svizzeri, sottraendo fatturato alla Venum e tradendo il patto con la Axélero. A quale scopo?

Intanto la Axélero spa sembra in fin di vita. Sappiamo che il 28 febbraio 2019 il consiglio di amministrazione ha depositato proposta di concordato preventivo al Tribunale di Milano e che in data 17 aprile 2019 lo stesso Tribunale ha dichiarato improcedibile la proposta.

Altre curiosità

La Webphone srl, a settembre 2017 cede un ramo d’azienda alla G002Web, amministratore Antonio Altomonte.  La G002Web non ha dipendenti eppure gestisce la manutenzione dei parcometri nella città di Potenza prima gestiti dalla Webphone.  Chi fa il lavoro? Venum 3.0. Gratis?

Gli attuali dipendenti di Venum starebbero lavorando una commessa di Pagine Sì spa di Terni. Sarebbe interessante capire chi emette fatture alla società ternana: Goo2Web? Digitaleria srl? o la Venum srl? E se non è la Venum a fatturare quale sarebbe il motivo?

La Venum si è anche occupata della realizzazione dei siti web di alcuni candidati di centrodestra alle recenti elezioni regionali. Amministratore tecnico di contatto, in alcuni di questi siti, è registrato Antonio Altomonte con l’indirizzo del suo domicilio potentino.

Perché viene costituita la Digitaleria srls?

Sembra la sorella gemella della Goo2Web. La Digitaleria è costituita il 17 dicembre 2018 e inizia l’attività il 2 febbraio 2019, con quali commesse ancora non lo sappiamo, ma un dubbio ci assale. Soci della neonata società sono Claudio Gionti, amministratore unico, e la compagna di Giuseppe Traficante, Maria Nolè. Capitale sociale 25,00 euro (venticinque) 12,5 euro a socio. Non c’è da meravigliarsi dell’irrisorio capitale, perché si tratta di una società a responsabilità limitata semplice. Fatto sta che sembra essere stata costituita per qualche scopo particolare, al momento non verificabile. Certamente strano nei contenuti il sito web della società, che vi invitiamo a visitare. C’è scritto, tra l’altro: “Siamo la più grande Digital Factory italiana con un team composto da 87 digital specialist. Abbiamo 20 anni di esperienza certificata nel settore del business process outsourcing di servizi digitali e abbiamo realizzato oltre 10.000 progetti web per le principali Digital Company italiane. Per la verità è molto difficile immaginare che una società attiva da tre mesi con zero dipendenti possa vantare un curriculum così ricco. E sempre per la verità pare che quel pomposo biglietto da visita sia lo stesso usato dalla Venum 3.0 nel suo primo sito web.

Conclusioni provvisorie

La giostra delle società che gira intorno alla Venum 3.0 lascerebbe immaginare un’altra storia di quelle già viste. Quella storia per cui si lascia morire un’azienda con tutti i filistei, vale a dire creditori, lavoratori abbandonati sulla strada, per rifarne altre in continuità con la vecchia senza che questa continuità appaia volontariamente predeterminata. E’ un’ipotesi senza alcun fondamento ma forse con qualche indizio ragionevole.  Saranno le autorità competenti a verificarlo, magari sfogliando qualche documento aziendale della Venum 3.0.

Abbiamo contattato Armando De Meo, amministratore della Venum dal 7 dicembre 2016 al 23 luglio 2018, al quale abbiamo raccontato in sintesi i contenuti di questa inchiesta. De Meo non ha confermato né smentito: “Ci sono contenziosi legali in corso, a tempo debito, eventualmente, mi farò sentire”.

Intanto abbiamo alcune domande da fare a chi le vorrà raccogliere. Perché il commercialista Antonio Altomonte gode della fiducia oltre che di taluni imprenditori, anche di esponenti politici della destra a partire dal senatore Pasquale Pepe? Perché anche Giuseppe Traficante è amico stimato di personaggi della destra lucana e potentina? Perché nessuno ha ancora dato uno sguardo alle carte contabili della Venum 3.0? Chi è davvero Claudio Gionti? E perché la Goo2Web srl, piccola società, apparentemente senza dipendenti, ha sede legale in un prestigioso palazzo di Milano in pieno centro? Perché la Venum 3.0 sembra essere una specie di bancomat delle altre società che le girano intorno?