Cgil, Cisl e Uil: “Il Reddito minimo non si tocca”

Preoccupazione per dichiarazioni più riprese rilasciate sulla volontà di non rispettare gli accordi siglati nel 2016

Cgil Cisl Uil di Basilicata esprimono preoccupazione per le dichiarazioni a più riprese rilasciate sulla volontà di non rispettare gli accordi siglati tra la Regione Basilicata e Cgil Cisl Uil nel lontano 2016 sulla realizzazione e attuazione del cosiddetto Reddito Minimo di Inserimento.

Ricordiamo a tutti che gli accordi hanno un valore politico ma anche giuridico e il non rispetto degli stessi è un atto gravissimo che non può che determinare conseguenze non positive. L’impegno sulle risorse destinate al RMI è una questione che riguarda anche l’utilizzo delle stesse. Se, infatti, si afferma che il progetto non è sostenibile nel tempo si afferma una cosa non vera o, diversamente, si pensa di impegnare le risorse in maniera diversa, distraendole, probabilmente, per altri scopi.

Ricordiamo che l’accordo sottoscritto nel 2016 tra l’allora Presidente della Giunta e Cgil Cisl Uil di Basilicata, partì dalla considerazione che fosse necessario affrontare la drammatica crisi economica e sociale che attraversava la Basilicata con misure specifiche e utilizzando le risorse sino ad allora usate per la cosiddetta “Carta Carburante”. Quest’ultima era finanziata con l’uso di parte delle royalties (il 3% da destinare a politiche di coesione sociale”). L’intento era quello di tramutare una misura erogata “a pioggia” in un provvedimento di redistribuzione come poi è avvenuto. Migliaia di nuclei familiari della Basilicata sono uscite da una condizione di disagio quando non anche di disperazione, grazie a quella che è stata una delle prime misure di reddito di inserimento varate in Italia a livello regionale.

Per il solo biennio 2013-2014 le risorse rivenienti dalla Card Carburante ammontavano a 142 milioni di euro. L’accordo prevedeva che queste risorse fossero così distribuite: 90 milioni per il reddito minimo e 52 milioni di sostegno allo sviluppo. Per quanto attiene al Reddito Minimo, i 90 milioni erano così distribuiti: 12 milioni Platea A, 18 milioni Platea B, per l’annualità 2018. Altrettanti per il 2019, e altrettanti per il 2020; per un totale di 90 milioni di euro. Si tratta di risorse che, a nostro avviso, non possono essere sprecate, come avvenuto in passato, bensì vanno utilizzate per distribuire i benefici sulle parti più deboli della nostra comunità.

Pertanto, bisogna da subito rifare un nuovo accordo sull’utilizzo delle risorse del triennio 2015/16/17 relative alla Card Carburante, che per quanto ci riguarda devono essere utilizzate esclusivamente per la continuazione del progetto.

Chiediamo, la urgente convocazione di un tavolo con le parti interessate al fine di conoscere ufficialmente la volontà delle parti.

Cgil, Cisl e Uil