Eolico selvaggio. Le chiacchiere stanno a zero

La Regione Basilicata dia un segnale di volontà e concretezza

Le dichiarazioni in queste settimane del presidente Vito Bardi e dell’assessore all’Ambiente, Gianni Rosa, sono apprezzabili. Lasciano intendere senza mezzi termini che l’eolico selvaggio va contrastato e che bisogna provare a bloccare le situazioni più critiche. Bene.

Nel frattempo il consigliere regionale del M5S Giorgetti ha presentato una mozione per l’avvio di una Commissione d’inchiesta che faccia luce su quanto accaduto in questi anni sul territorio lucano. Bene.

Ora, lo diciamo alla maggioranza di governo, si passi ai fatti.

Si faccia un provvedimento di abrogazione della legge n.4 del 13 marzo 2019 approvata dal Consiglio scorso, in regime di prorogatio, con cui si introduce il raddoppio del contingente di potenza elettrica installabile con l’eolico. Bisognerebbe indagare anche sulle motivazioni reali che hanno indotto la politica ad approvare quella legge.

Si lavori immediatamente all’istituzione della Commissione d’inchiesta che non sia la fotocopia di quella inutile sulla vicenda Fenice istituita nel 2011 dall’allora presidente Vito De Filippo.

È ora di fare luce sulle irregolarità e sulle responsabilità amministrative e politiche, sulle connivenze tra istituzioni locali, società di gestione, imprese, studi di progettazione, banche, che hanno causato il disastro eolico lucano.

Il senatore Pasquale Pepe potrà senza dubbio fornire un aiuto prezioso rispondendo ad alcune domande che, ci auguriamo, la Commissione vorrà porgergli. E l’assessore Gianni Rosa si ricorderà di qualche sua interrogazione quando era all’opposizione.

La credibilità delle parole degli esponenti del governo regionale deve manifestarsi nei fatti. I cittadini chiedono trasparenza, concretezza, coerenza.