Il sindaco di Potenza chiarisca o si dimetta foto

Mario Guarente a Pontida ha umiliato centinaia di migliaia di cittadini lucani

Un sindaco è sindaco di tutti. A prescindere da chi lo ha votato e dalla coalizione che lo ha candidato. Su questo dovremmo essere tutti d’accordo. Un sindaco, proprio perché espressione della sua comunità, nelle circostanze pubbliche e istituzionali parla sempre in nome della città che rappresenta. Tuttavia, se un sindaco va a Pontida, a una manifestazione importante della Lega, ossia di un partito che proprio in quel luogo simbolico affonda le radici culturali, ideologiche e politiche, allora la faccenda si fa diversa.

La Lega, così come gli altri partiti, si distingue per le sue posizioni su alcuni fronti sensibili dell’opinione pubblica, perciò chiunque partecipi attivamente a manifestazioni di quel tipo assume una posizione di parte. In quel contesto un sindaco indossa le vesti di un militante col marchio leghista, perciò non può rappresentare la sua Città. Eppure, dal palco è stato presentato in qualità di sindaco di Potenza. Un errore.

Un errore non corretto dal primo cittadino Mario Guarente il quale, anziché precisare di essere su quel palco a nome dei leghisti potentini e lucani, ha serenamente portato il saluto della città di Potenza e della Basilicata, dichiarando di parlare in qualità di sindaco di Potenza. Una “leggerezza” che ha suscitato non poche polemiche. Cittadini indignati si sono scatenati sui social. “Non in mio nome”. A parte gli insulti, dai quali ci dissociamo, la contestazione nei confronti di Guarente appare molto giustificata.

Lei, caro sindaco, è libero di militare nella Lega, è libero di condividere le aggressioni e gli insulti razzisti subiti dai giornalisti, è libero di condividere la vergogna dell’esposizione al pubblico di una bambina e lo sciacallaggio di Salvini sulla vicenda di Bibbiano. Lei è libero di condividere l’odio e la paura seminati da una cultura politica irresponsabile.

Non è, però, libero di andare a Pontida a rappresentare, umiliandoli, tutti i cittadini di Potenza e della Basilicata. Questo no, non le è consentito. Chiarisca, per favore e, nel caso, chieda scusa. Altrimenti si dimetta. Anzi, siccome pare che non ci sia nulla da chiarire, si dimetta e basta.