Forestazione, Fai Cisl: “Fondamentale per prevenire dissesto idrogeologico” foto

"La sfida è ripartire dalla manutenzione del territorio per prevenire i disastri"

“Investire nella forestazione significa prendersi cura dei territori più fragili, della montagna che si spopola e che si sgretola. Le cronache delle ultime settimane, funestate dalle alluvioni che hanno colpito lo stivale da Nord a Sud e che hanno provocato notevoli danni anche alla nostra economia agricola nel metapontino, confermano che la cura del territorio deve essere una priorità dell’agenda politica”. È uno dei passaggi della relazione con cui il segretario generale Vincenzo Cavallo ha aperto questa mattina il consiglio generale della Fai Cisl Basilicata alla presenza del segretario nazionale Mohamed Saady e del segretario generale aggiunto della Cisl Basilicata, Giuseppe Amatulli.

“In Italia – ha aggiunto Cavallo – 9 comuni su 10 sono a rischio idrogeologico. Dal 2000 al 2018 nel nostro Paese si sono registrati 417 morti, 21 dispersi, 679 feriti e ben 159.184 evacuati e senza tetto. La risposa delle istituzioni è però inadeguata. Allora la sfida è ripartire dalla manutenzione del territorio per prevenire i disastri”. A pesare, secondo il segretario della Fai Cisl lucana, anche lo spopolamento delle aree interne: “La Svimez ci dice che il Mezzogiorno si trova ad affrontare una delle crisi demografiche più profonde e durature tra i paesi del mondo occidentale. In questo scenario il comparto forestale riveste un’importanza strategica, anche come volano in grado di assicurare opportunità di lavoro e reddito e trattenere la presenza dell’uomo su un territorio fragile a forte rischio di spopolamento”.

Parlando di agroalimentare, Cavallo ha detto che “la sfida è avvicinare la trasformazione al campo e trattenere nella nostra regione il corrispondente incremento di valore aggiunto. Oggi l’agricoltura lucana è un settore moderno in cui si fa ricerca tecnologica per migliorare la qualità delle produzioni nella consapevolezza che nel mondo globalizzato si è vincenti e competitivi se si è in grado di dare qualcosa in più e di particolare al consumatore, ma per coltivare il potenziale di crescita dell’agroalimentare lucano – ha aggiunto – occorrono adeguate politiche di sostegno”.