La truffa del Meccanismo europeo di stabilità. Bazzecola per il popolo bue

Chiunque voglia farsi una idea diretta, e non intermediata del MES, non deve far altro che cercare sul web il dossier del Servizio Studi del Senato numero 187 del novembre 2019

Chiunque voglia farsi una idea diretta, e non intermediata del MES, non deve far altro che cercare sul web il dossier del Servizio Studi del Senato numero 187 del novembre 2019

Per quanto mi riguarda, questo meccanismo va rigettato interamente e per molte buone ragioni.

A cosa serve il Mes

L’obiettivo è quello di venire in aiuto agli stati che si trovino in difficoltà finanziarie tramite un prestito, oneroso, che viene concesso a condizione di concordare le politiche di bilancio, necessarie a far fronte alla crisi, con la famigerata Troika.

A parte il fatto che non si capisce la funzione di una Banca Centrale Europea che non sia garante ultimo dei debiti sovrani, rendendo così inutile il MES, la cosa potrebbe anche essere interessante se la Troika avesse mostrato la capacità di risolvere le crisi degli stati sovrani.

Così non è e l’abbiamo vista all’opera in Grecia.

Grazie ai suoi piani il debito pubblico è passato dal 109% al 180% e con gli avanzi attuali di bilancio, tra lo 0,5% del PIL e l’1%, se la matematica non è una opinione ci vorranno tra i 70 e i 140 anni per tornare alla situazione pre-crisi.

Vabbè, direte, si sono sbagliati! Capita.

Peccato che stando al report della Commissione per i Diritti Umani del Consiglio Europeo del 6 novembre 2018 a firma di Dunja Mijatovicin in Grecia siano stati violati i fondamentali diritti umani. La Troika lascia la Grecia in una condizione di autentica disperazione visto che dal 2008 ad oggi ci sono stati oltre 40.000 suicidi. Giusto per capire di cosa si tratta 40.000 suicidi rapportati alla popolazione italiana fanno 240.000 suicidi. Sono quelli che avremmo avuto se la troika avesse messo piede in Italia nel 2012? Sempre per fare qualche paragone, non casuale, le vittime italiane della seconda guerra mondiale per opera dei nazifascisti, dall’8 settembre 1943 alle fine delle ostilità, furono circa 225.000!

Anche questo report è visibile sul web, ma i nostri eccellenti giornalisti televisivi più che chiacchiere da comari non fanno e di questo report si rifiutano di parlare e fare approfondimenti, e vale per tutti da Zoro passando per Formigli fino a Mentana.

Basterebbe questo per dire no al MES e anzi dire che occorre cambiare tutto!

Le bugie tranquillizzanti

Sarà per questo che Gualtieri, Franceschini, Gentiloni, Letta e Conte si affannano a dire che il nostro debito è perfettamente sostenibile e che l’Italia non avrà nessuna necessità di ricorrere al fondo salva-stati. Ma allora a cosa serve, visto che l’indiziato numero uno a farne ricorso è proprio l’Italia? Mah! Misteri della logica! Però, come si dice a Napoli, “accà nisciuno è fesso!”

Nel 2012 il debito sul PIL dell’Italia era intorno al 110%. Tutti urlavano, e in un contesto politico più stabile, al rischio di default. Ci dissero che per evitare la Troika era necessaria la riforma Fornero, che in realtà fece precipitare al 125% il rapporto debito PIL. Come mai ora che il rapporto debito PIL è al 139% e la situazione politica è fortemente instabile non ci sono più rischi?

In aggiunta, e su questo occorre essere chiari, l’attuale assetto produttivo europeo concentrato logisticamente, politicamente e amministrativamente nell’area che va da Amburgo a Parigi, passando per il Lussemburgo, rende sempre più divergenti l’economia di quest’aera con quelle delle periferie d’Europa.

Tanto per capirci la sola agenzia del farmaco, che invece di Milano finì ad Amsterdam, porta con sé un miliardo di PIL anno. Immaginate cosa porta la sede della BCE, del parlamento Europeo, l’Agenzia Spaziale Europea, eccetera. Senza contare che l’80% delle merci che arrivano e partono dall’Europa passa dal distretto portuale di Rotterdam – Anversa.

Per essere ancora più chiari la divergenza, che dal 2008 ad oggi ha portato il PIL pro – capite della Germania a crescere del 30 % in più di quello italiano, è destinata, senza un piano strategico forte e di visione, ad aumentare e con essa il rischio di dover ricorrere al MES.

Altro che Mes. E, mentre ci siamo, altro che autonomia differenziata!

Le riforme da chiedere, anzi da pretendere, in Europa

Della prima ne abbiamo già parlato, ossia della necessità che la BCE sia il garante ultimo dei debiti sovrani. Questo eliminerebbe lo spread e il ricatto che, non i mercati, ma le istituzioni e le “manone” europee puntualmente fanno per mettere in riga chi chiede magari solo maggiore equità. Tra le altre cose sarebbe un forte elemento di convergenza il solo fatto dell’azzeramento dello spread.

D’altro canto se una Banca Centrale non ha queste finalità non si può avere una moneta unica con una unica politica economica in un’area così vasta e con necessità così differenziate.

L’altra riforma da chiedere, anzi pretendere, è quella fiscale. Il PIL dell’Italia rapportato al PIL dei paesi dell’area euro rappresenta quasi il 18%. Questo significa che se il solo Lussemburgo, senza considerare l’Olanda, consente una evasione ‘legale’ di 1000 miliardi di euro l’anno questo comporta un danno per il nostro Paese di 180 miliardi anno.

In altri termini senza la politica fiscale del Lussemburgo in 5 anni potemmo quasi dimezzare il nostro debito! E quanto valgono le tasse che aziende come la FCA o Ferrero invece di essere pagate in Italia sono pagate in Olanda? E abbiamo il coraggio di parlare di fondo salva-stati e di MES?

La governance del MES

La Germania partecipa al MES con il 26,9% della dotazione totale. A seguire la Francia con il 20,2, l’Italia con il 17,7 poi la Spagna con l’11% e i Paesi Bassi con il 5,6% delle quote.

Associate a queste quote ci sono dei diritti di voto. Ad esempio il Direttore Generale del MES può essere scelto se gode almeno dell’80% dei consensi delle quote dei partecipanti. Il Direttore Generale da statuto ha poteri enormi e con questo meccanismo di voto di fatto Germania e Francia hanno un diritto di veto sulla sua nomina!

Ma stiamo scherzando? Tra i principali paesi europei quello che è più vicino alla necessità di dover chiedere l’intervento del Fondo è l’Italia e dovrà sottostare ai voleri di un Direttore Generale scelto da Germania e Francia?

A me tutto ciò pare folle. Abbiamo messo sul tavolo un meccanismo a cui diamo una marea di quattrini, il 17,7% del totale, e per uscire da una probabile crisi dobbiamo indebitarci chiedendo soldi alle condizioni di fatto imposte da Germania e Francia!!! Questa è pazzia pura!

Altre bazzecole

Certo l’irritazione nel leggere la bozza del MES aumenta, sia perché delicati meccanismi vengono ceduti dalla politica e dal controllo democratico ad organismi burocratici e politicamente irresponsabili sia perché nel MES all’improvviso compaiono le Banche. Come fa a non andare il malizioso pensiero non solo alla voragine della Deutsche Bank ma anche al buco nero e senza fondo e tenuto sepolto sotto spesse coltri di nebbia delle Sparkasse tedesche? Si tratta di multipli rispetto alla crisi greca che ha portato un popolo intero alla disperazione. A pensare male si fa peccato ma non si sbaglia, diceva Andreotti.

Sono un europeista ma tutto questo con la fratellanza e l’unione tra i popoli nulla c’entra. Qui centra solo la politica di potenza e di prepotenza portata avanti a danno degli altri paesi, e in specie all’Italia, dalla Germania e da una Francia sempre più “petainizzata”.

Detto tutto questo ognuno farà le proprie scelte. Personalmente non darò né il mio voto né il mio sostegno a nessuno di quei partiti, o singoli deputati e senatori, che dovessero approvare un tale cappio messo intorno al collo di questo Paese.

Non potrò mai votare per le destre ma non chiedetemi il voto utile per fermarle, visto che chi vota questo MES è altrettanto pericoloso.

Pietro de Sarlo

Chi è al link http://pietrodesarlo.altervista.org/chi-sono/