Presepi, a Rionero è possibile ammirare l’allestimento in stile orientale realizzato da Gallicchio e Recine foto

Con i suoi 25 mq è uno dei più grandi in Basilicata. Realizzato con oltre l’80% di materiali riciclati

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Domenica 15 dicembre alle ore 19:00, nella Chiesa Matrice San Marco Evangelista di Rionero in Vulture (Potenza), in occasione del concerto della Corale, sarà presentato il singolare Presepe in “Stile Orientale” degli autori Dino Gallicchio e Benito Recine, giunto alla sua quarta edizione.

A dicembre 2016, fu presentata un’anteprima di quest’opera, dell’estensione di soli 10 metri quadri, mentre lo scorso Natale 2018, l’iniziale progetto di questo presepe è stato ampliato ed ha raggiunto una superficie di venti metri quadrati (2 mt. in profondità x 10 mt. in lunghezza).

Per il quarto anno consecutivo l’opera sarà allestita su un palcoscenico con quinte, completo di una dettagliata e particolare scenografia, con l’ultimo ampliamento che porterà la dimensione dell’opera a circa 25 mq. Novità assoluta, lo scorcio di una “vigna”, per la cui realizzazione, i due autori hanno utilizzato i raspi dell’uva per simulare le viti, salvia triturata per le foglie e semi di quinoa per gli acini dei grappoli.

Per l’originalità del suo stile, è una delle poche esposizioni di questo genere in Basilicata.

Il “Presepe in Stile Orientale” si distingue dall’altra scuola denominata “Presepe Popolare” e per la realizzazione i due maestri presepisti Gallicchio e Recine hanno seguito i dettami di alcuni passi del Vangelo, e le notizie giunte fino ai nostri tempi, tratte dalla storia della vita in Palestina ai tempi di Gesù. Attenendosi il più possibile a queste informazioni, i due artisti hanno dato vita a questa realizzazione in un’ambientazione tipica dei luoghi dove è avvenuta la nascita di Gesù.

Si potranno ammirare: una porzione di un tipico villaggio palestinese con case bianche di forma cubica, dove la vita scorre lenta tra i banchi di un mercato, mentre davanti ad un tempio alcuni soldati romani sono intenti a controllare, che tutto sia sotto la loro supervisione. In realtà, sfugge ai loro occhi l’importante “Evento” della nascita del “Salvatore”, in una grotta lontana, visitato solo da umili pastori che bivaccano nel frattempo sotto le loro tipiche tende arabe, in prossimità di un oasi.

Un Presepe da leggere…” con questa frase si può sintetizzare la sensazione che si proverà nell’osservare le varie scene che si susseguono lungo i 13 metri di esposizione, visitabile per tutto il periodo delle Festività Natalizie dal 15 dicembre 2019.

Le immagini del “Presepe in Stile Orientale di Rionero” sono state annoverate nel sito dell’Associazione Italiana Amici del Presepio (A.I.A.P.), organo ufficiale per gli appassionati di questa “Nobile Arte”.

 

Alcune curiosità sul Presepe. Con i suoi 25 mq è uno dei più grandi allestimenti in Basilicata realizzati in un’unica scenografia. Per realizzarlo sono state necessarie oltre 1500 ore di lavoro, distribuite nel corso degli ultimi quattro anni. Sono stati utilizzati quasi 100 kg di gesso per realizzare tutti i rilievi o le case del villaggio.

I due maestri presepisti hanno realizzato quest’opera in via del tutto gratuita.

A causa del limitato budget messo a disposizione, oltre l’80% dei materiali utilizzati, sono stati riciclati.

Alcuni esempi: Le assi delle cassette della frutta sono state lavorate e trasformate in: cancelli, carri, tettoie, panche, travi. Le colonne del tempio sono state realizzate con le anime dei rotoli di alluminio, ricoperti dal cartoncino ondulato delle confezioni delle merendine, e poi verniciati. Le tende dell’accampamento dei pastori, sono state realizzate con gli stuzzicadenti per spiedini ricoperti con pezzi di vecchie t-shirt.

Tutta la vegetazione e di origine naturale: piccoli arbusti per gli alberi, ciuffi di infiorescenze di piante varie per i cespugli, tranci di vite per i tronchi degli alberi di ulivo, origano per simulare le foglie. Le palme dell’oasi sono state realizzate: con nastro di carta verniciata per le foglie, pezzi di cavo elettrico per i tronchi. Sabbia e pietrisco sono stati raccolti in natura. La posa del caffè ha contribuito a colorare la scenografia. Pezzi di materiale recuperati da una vecchia stuoia sono diventate tende o tappeti. Piccoli tronchetti di legno sono stati lavorati a scalpello e sono diventati gli abbeveratoi degli animali.

Alcuni stuzzicanti e pezzi di teglie di alluminio sono stati utilizzati per creare i vari attrezzi da lavoro; asce, pale, forconi, rastrelli. I piccoli cestini, sono stati realizzati con la stessa identica tecnica di quelli reali con l’intreccio di spago e rafia. Per lo scorcio della “vigna”, i due autori hanno utilizzato i raspi dell’uva per simulare le viti, salvia triturata per le foglie e semi di quinoa per gli acini dei grappoli di uva. La lavorazione all’uncinetto, ha contribuito a creare ceste e borse tipiche palestinesi. Ad eccezione delle statuine, tutto il resto della scenografia è stato realizzato interamente a mano dai due presepisti Dino Gallicchio e Benito Recine.

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