A Potenza e Matera tira cattiva aria

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    Smog, traffico, rifiuti, sprechi d’acqua. I due capoluoghi lucani bocciati dal Rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente, Ambiente Italia con la collaborazione del Sole 24 Ore sulla qualità ambientale dei centri urbani



    Inquinamento e qualità della vita non migliorano. Nella lotta contro l’inquinamento e per migliorare la qualità della vita, i due capoluoghi lucani non migliorano i loro parametri. La sostenibilità ambientale è ancora lontana sia a Potenza che a Matera. Nell’edizione di quest’anno del rapporto, realizzato sulla base di molti indicatori (smog, rifiuti, traffico e trasporti, verde urbano, acqua, depurazione, solo per citarne alcuni), Potenza si posiziona al 20esimo posto mentre Matera al 24esimo posto della classifica delle piccole città. Anche se non è possibile un raffronto con le precedenti, analizzando gli indicatori su cui si basa il rapporto emerge la fotografia di due città sostanzialmente ferme.


    Acqua sprecata. Venendo infatti ai parametri specifici di Ecosistema Urbano, non si registra nessun miglioramento per la dispersione idrica. Tra i dodici comuni che continuano ad avere perdite idriche superiori al 50% troviamo anche Potenza.


    Maglia nera nella gestione rifiuti. Per ciò che attiene alla gestione dei rifiuti, Potenza migliora ancora di poco, passando al 22,1%, il dato relativo alle raccolte differenziate, ma rimanendo nella parte bassa della classifica di settore, con un trend di miglioramento annuale troppo lento per consentire di raggiungere in tempi brevi le percentuali di raccolta differenziata previste dalla normativa che , invece, potrà raggiungere rapidamente se saprà mettere in atto l’accordo sottoscritto con il Conai per l’avvio del sistema di raccolta differenziata “porta a porta”. Matera si attesta sul 26% di raccolta differenziata, valore questo desunto dai dati Istat.
    L’ attenzione nel fornire i dati necessari alla realizzazione del dossier è una nota critica di questa 18esima del rapporto con il comune di Matera che non è stato in grado di fornire i dati (in molti casi ripresi da quelli della precedente edizione).
     


    Drammatico il trasporto pubblico. Continua ad essere veramente drammatica la situazione del trasporto pubblico nella città di Potenza con il triste dato di 16 passeggeri trasportati annualmente per abitante. È un dato che indica chiaramente come gli autobus in città sono sconosciuti alla gran parte dei cittadini. In generale per il capoluogo di regione l’indice di mobilità sostenibile, l’indice da 0 a100 che misura la capacità delle amministrazioni comunali di attivare un ventaglio di strumenti volti a favorire la mobilità sostenibile, risulta solo di 28.6. Dato drammatico in una città assediata dalle auto, con 71 auto ogni 100 abitanti.
    La priorità assoluta è quindi trasferire quote significative di mobilità dal mezzo privato al mezzo pubblico, attraverso la realizzazione di serie politiche della mobilità, rivedendo profondamente il piano traffico, impedendo l’accesso alla città agli autobus extraurbani. Sono inutili gli interventi sulla mobilità tutti incentrati sull’aumento dell’offerta di infrastrutture viarie e di servizi. L’unico modo per risolvere il problema è ridurre drasticamente il numero di auto in circolazione.
    In chiaro le politiche energetiche. In un quadro non certamente entusiasmante, emerge un dato positivo per Potenza che si colloca al primo posto tra i piccoli centri per ciò che riguarda l’Indice di Politiche Energetiche che fa riferimento a parametri quali l’introduzione di incentivi economici e norme cogenti sul risparmio energetico e diffusione fonti energia rinnovabile, le procedure di attività libera per l’istallazione di solare termico/fotovoltaico, la presenza di Energy manager, l’acquisto di energia elettrica da fonte rinnovabile,la realizzazione di audit energetici, l’attuazione di attività di risparmio energetico post-audit, la realizzazione di banca dati edifci certificati.
     

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