Inquinamento, la rabbia esplode a ritmo di rap

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    Quando il rap arriva da un piccolo paese della Basilicata dove l’arte di strada non si è mai radicata come in una grande città, cosa può accadere? Guarda il video.  Succede che la rabbia contro le illegalità e il non volersi rassegnare al silenzio esplodono in un nuovo contest musicale, ponendo le basi per dar vita ad un rap di denuncia tutto lucano. “Da Stigliano fino a Bari” (Jé só de Stegghiàne fin a Bbar) è soprattutto 
    questo.

    Un’iniziativa voluta dalla FrAnd Productions di Francesco Zaccaria, con la collaborazione del progetto “Rifiuticonnection.it” e di “Southdistribution.com”. Un video che assume i contorni di un dossier di cronaca. Ad incontrarsi, sulle musiche di Emistoph e Antonio Colangelo, sono il rap lucano dello stiglianese AccA all’anagrafe Antonio (che assieme a A-Younes e Yassin formano il gruppo torinese de “I Ragazzi di Via Agliè”), l’incisivo rap barese di Max Il Nano (già 
    conosciuto per l’apprezzato video “Japr l?ekk”, apri gli occhi) e la melodica voce stiglianese di Antonio Fornabaio (figlio di Leonardo, noto cantautore locale). Il risultato è un vero e proprio viaggio in quelle zone franche dove le ecomafie hanno fatto registrare la loro presenza lasciando in eredità inquinamento ambientale ed incremento di malattie tumorali.

    Dallo smaltimento illegale di rifiuti tossici all’emergenza amianto, fino alla contaminazione delle acque causato dalle estrazioni petrolifere. Un’altra Basilicata esiste, lontana dalle immagini di copertine patinate, dove esplorando il mondo “underground” giovanile si scopre la voglia di uscire dall’anonimato dei grandi media. Per maggiori approfondimenti e per ascoltare e guardare il video: 


    http://www.rifiuticonnection.it/index.php/rap/


    (La redazione di Rifiuticonnection.it)
     

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