Mamma Olimpia non s’arrende

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Fidanzatini di Policoro, la loro morte rimane un mistero. La protesta di Mamma Olimpia, per ora, continua con una telefonata al Commissariato di Scanzano Jonico
“Riferisca al Commissario Cirelli che mio figlio Luca è sotto la tutela della Procura della Repubblica di Matera e che ogni operazione sia il risultato esclusivo del suo Potere. Non certo col mio consenso. D’altronde, ieri, impedendomi finanche di salutare la salma di mio figlio, proveniente dall’Istituto di Medicina Legale di Bari, ha chiaramente espresso quanto da me recepito”.


Questo il breve ma intenso testo della telefonata effettuata stamane di buon’ora dalla madre di Luca Orioli, Olimpia Fuina, alla presenza dei Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto circa il provvedimento di tumulazione del figlio. 


La telefonata di questa mattina segue alla giornata di ieri, in cui Olimpia Fuina e due membri del Comitato Cittadini Attivi di Bernalda e Metaponto si sono incatenati al cancello d’ingresso del cimitero di Policoro per impedire che le salme di Luca Orioli e Marirosa Andreotta venissero tumulate. Ed evitare, soprattutto, che il caso venga nuovamente archiviato.


Le bare con i resti dei due giovani provenivano dall’Istituto di Medicina Legale di Bari, dove, le due salme erano state sottoposte ad accertamenti dopo la loro riesumazione avvenuta il 17 dicembre 2010. La Procura di Matera aveva incaricato il prof. Francesco Introna dell’autopsia sui due cadaveri a distanza di 23 anni dalla loro morte. Morte ancora avvoltra nel mistero. Luca e Marirosa furono trovati cadavere nel bagno di casa di lei il 23 marzo del 1988. Non fu mai fatta un’autopsia perchè si stabilì che i due ragazzi fossero morti per folgorazione. Poi si escluse tale causa e si parlò di avvelenamento da monossido di carbonio. La madre del ragazzo ha sempre sostenuto che suo figlio e Marirosa fossero stati uccisi. Sul caso si sono registrate numerose discrepanze, testimonianze, smentite, depistaggi e coperture. Tanto che a quasi 24 anni quelle due morti restano un mistero. L’ultimo atto, la perizia di Introna, ha stabilito che Luca e Marirosa sono morti per intossicazione da monossido. La smentita però è giunta puntuale da tre esperti medici legali coordinati dal prof. Cosimo Lorè, i quali hanno smontato punto per punto la perizia dell’esperto anatomopatologo barese, contestando anche l’utilizzo di tecniche inadeguate e antiquate.


 


 

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