Policoro, contaminazione da manganese vicino a pozzo dismesso foto

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    L’Associazione di Volontariato Ambientale “Cova Contro” nell’ambito dell’iniziativa “Analizziamo la Basilicata” ha svolto un campionamento in agro di Policoro, zona Madonnelle, presso un pozzo abbandonato sito a circa 500 mt. dalla testa del pozzo Policoro 1, concessione mineraria della Gas Plus Italiana.

    Il campionamento svolto tre settimane fa circa ed analizzato da laboratorio accreditato, pur nella sua parzialità ed episodicità, ha rilevato quanto segue: manganese 2170 mcg/l ( a fronte di una soglia di contaminazione per le falde di 50 mcg/l ) boro 506 mcg/l e zinco 1100 mcg/l. L’acqua campionata a circa 3 metri di profondità dal piano campagna dovrebbe rientrare all’interno del dlgs. 152/2006 i cui valori soglia per le acque sotterranee se superate anche solo per un parametro impongono all’autorità pubblica l’approfondimento del fenomeno, tramite conferenza di servizi, al fine di definire la sorgente contaminante e contenerla, nonché prevenire eventuali danni sanitari. Il manganese è naturalmente presente ed abbondante nelle argille locali, tuttavia un fondo naturale non è mai stato stabilito dalle autorità pubbliche, nonostante il Cnr propose anni fa per la Val Basento un fondo naturale di falda di poco superiore alla soglia di legge (proposta all’epoca respinta dal Ministero dell’Ambiente). Il valore riscontrato a Policoro è nell’ordine di grandezza eccessivamente distante anche da un ipotetico valore di fondo naturale che per la zona dovrebbe comunque essere marcato, tuttavia urge stabilire la componente antropica, qualora ci fosse, nella presenza del manganese. Altresì degni di nota sono i valori di boro e zinco in un’area prettamente agricola a fronte dell’esito completamente negativo dato dalla ricerca dei principali fitofarmaci richiesti dal dlgs. 152/2006. Positivo anche l’esito per nitrati e solfati, entrambi comunque ampiamente al di sotto dei limiti. Il manganese ha accertate capacità neurotossiche, e numerosi studi internazionali lo riconducono ad un ampio spettro di disturbi neuro-degenerativi nonché è solito annoverare il manganese tra i marker dell’industria mineraria: conoscenza non nuova per la Basilicata che proprio in Val Basento ha da decenni anche nel manganese un contaminante ormai storico. L’Associazione “Cova Contro” depositerà tutta la documentazione e la relativa richiesta d’indizione di immediata convocazione di una conferenza di servizi presso il Comune di Policoro al fine di avviare sia l’iter per un’eventuale ordinanza sindacale di divieto di utilizzo delle acque di falda nella zona, sia indagini più estese ed approfondite nell’area che presenta numerose criticità: attività agricole, popolazione residente che usa l’acqua di falda per svariati motivi ed il fiume Agri a ridosso dell’area pozzo, senza dimenticare che proprio il pozzo Policoro 1 fu il protagonista nel 1991 di una combustione incontrollata per circa due settimane e da allora nulla venne fatto per studiarne dettagliatamente gli impatti ambientali e sanitari, ad eccezione dei risarcimenti che la società riconobbe a diversi proprietari della zona. L’Associazione Cova Contro chiede al Comune di Policoro, all’Arpab e all’Azienda Sanitaria di Matera di verificare immediatamente lo stato di salute delle falde nella zona come previsto dal manuale APAT e di estendere le indagini anche ai bio-monitoraggi per scongiurare eventuali effetti tossici su tutte le altre matrici che dal 1991 aspettano chiarezza. Segnaliamo altresì che la zona all’interno dell’area pozzo è utilizzata a pascolo e che fenomeni di tombamento dei pozzi artesiani per infiltrazioni di gas nelle acque vennero già eseguiti negli anni ’90, a riprova del fatto che le opere minerarie interferirono con il corpo idrico sotterraneo. Le analisi saranno pubblicate a breve e scaricabili gratuitamente dalla pagina facebook:”Raccolta fondi – Analizziamo la Basilicata”.

    Giorgio Santoriello

     

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