Droga e furti, sgominata banda con base a Pomarico

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    Quattro persone di Pomarico finite in carcere. Una ai domiciliari. Altre quattro sono indagate. Associazione per delinqure, finalizzata allo spaccio e ai furti, il reato contestato

    I particolari dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa al Comando provinciale dei carabinieri di Matera.

    E’ scattata all’alba di questa mattina, mercoledì 4 luglio, l’operazione “Nuove leve” dei carabinieri del Comando provinciale di Matera che ha interessato le province di Matera, Barletta-Andria-Trani e Perugia. Nove le persone indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze eroina, cocaina, hascisc e marijuana. Cinque persone sono state arrestate, mentre per altre quattro è stato disposto l’obbligo di firma. Le misure sono state emesse dal gip presso la Direzione distrettuale antimafia di Potenza, Tiziana Petrocelli, su richiesta del pm Laura Triassi. I reati contestati si riferiscono a episodi consumati a Pomarico, in provincia di Matera, dal 2011 a oggi e hanno portato in questo periodo al sequestro di un chilogrammo di sostanze stupefacenti. I membri dell’associazione si finanziavano, per l’acquisto e la produzione di droga, compiendo furti.

    Le quattro persone finite in carcere sono tutte di Pomarico e sono indagate tutte per associazione per delinquere finalizzata allo spaccio. Per tre di dolo comntestato anche il reato di furto. Per un’altra persona, sempre di Pomarico è stata emessa una misura di custodia cautelare ai domiciliari, per reati di produzione e spaccio. Per gli stessi reati, a Pomarico e nelle province di Perugia e Barletta-Andria-Trani, sono stati decisi gli altri quattro provvedimenti restrittivi, con l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Grande dispiegamento di forze da parte dei carabinieri per portare a termine l’operazione all’alba di questa mattina: 90 i militari impiegati oltre a 3 unità cinofile e un elicottero dell’Elinucleo di Puglia.

    Così come accertato dai militari dell’Arma, sia con metodi classici di investigazione quali pedinamenti ed osservazione, monitoraggio degli spostamenti e degli incontri, sia con attività di indagine tecnica, l’associazione trattava cospicue quantità di sostanza stupefacente di diversa tipologia: hashish, marijuana, cocaina ed eroina nella cui rete di spaccio ed approvvigionamento si inserivano quali intermediari i soggetti destinatari dell’obbligo di presentazione alla P.G. L’associazione, secondo la ricostruzione degli investigatori, aveva struttura piramidale con precisi compiti ed attribuzioni. C’era chi si occupava dello spaccio e chi dei furti in appartmenti e in esercizi commerciali. In alcuni casi l’associazione si è avvalsa di minori. Il provento dei furti e della ricettazione serviva ovviamente a reperire liquidità da reinvestire nell’acquisto di sostanze stupefacenti, verosimilmente nella limitrofa Puglia, da immettere sul mercato locale. Il nome convenzionalmente scelto per l’operazione, “Nuove Leve”, è stato deciso proprio per rappresentare questo nuovo sodalizio criminale che vede coinvolti personaggi molto giovani, desiderosi di crescere rapidamente sotto il profilo delinquenziale per diventare presto autonomi rispetto alle figure storiche prese a modello, iniziando a reclutare anche minori, “nuove leve” appunto.

    L’attività di indagine è stata avviata nel gennaio 2010 e conclusa nel primo semestre del 2011; durante i vari servizi svolti, nonostante l’estrema difficoltà nel muoversi senza farsi notare nel dedalo di piccoli vicoli da cui è costituito il centro storico di Pomarico, i militari dell’Arma sono riusciti anche ad effettuare riscontri oggettivi al teorema investigativo, sequestrando circa 30 grammi di sostanze stupefacenti di diversa tipologia ed alcune piante di canapa indiana. Inoltre, sono state accertate le responsabilità in ordine a dieci furti commessi in appartamento ed all’interno di esercizi pubblici, recuperando refurtiva costituita in prevalenza da monili in oro e strumenti tecnologici per un valore complessivo di cinquemila euro circa.
     

     

     

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