Acque contaminate: “Arpab sapeva un anno fa”

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E’ con stupore che la Legambiente Basilicata apprende dagli organi di informazione la notizia circa le continue fuoriuscite di acque maleodoranti e molto saline a Montemurro, nei pressi del sito “Costa Molina 2”. Poco più di un anno fa, infatti, l’associazione aveva informato della situazione tramite un comunicato stampa con il quale oltre a farsi portavoce dell’allarme lanciato da cittadini, allevatori e agricoltori della zona di località Larossa, che avevano notato il fenomeno già dal 2011,   auspicava un immediato intervento dell’Arpab ai fini di verificare la natura del fenomeno, dare certezze e restituire il prima possibile tranquillità agli allevatori e ai cittadini preoccupati dallo strano fenomeno e, nel caso, intervenire per evitare l’insorgere di eventuali danni all’ambiente e al territorio. Al comunicato seguiva una lettera formale della Legambiente Basilicata all’Agenzia regionale in cui si chiedeva un’immediata verifica del fenomeno.

A distanza di un anno, constatando come la situazione non sia affatto cambiata, l’associazione apprende come l’Arpab non solo non abbia accolto la propria richiesta ma sia venuta meno per l’ennesima volta al proprio dovere istituzionale di controllo e trasparenza. Che l’Agenzia non abbia avviato pratiche di verifica sul sito segnalato lo dimostra anche la richiesta effettuata ieri dal Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata. Nell’ottica di verificare quanto segnalato, il dirigente generale del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, Donato Viggiano, ha chiesto all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata di effettuare i dovuti controlli con particolare riguardo ai 7 piezometri ubicati lungo il tracciato della condotta di reiniezione, al campionamento delle 2 sorgenti, al campionamento del refluo sulla testa pozzo prima del punto di immissione e a qualunque altro controllo si riterrà utile. Il Dipartimento ha inoltre sottolineato all’Arpab l’esigenza di acquisire i risultati con la massima tempestività. Di fronte a queste gravi e ripetute inadempienze, la Legambiente Basilicata chiede di vigilare sulle attività svolte dall’Arpab e, mettendo in discussione l’Ente e il suo operato, si domanda: “A cosa serve l’Arpab?”. (Legambiente Basilicata)

 

 

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