L’Africa dimenticata

Nell’indifferenza totale del mondo occidentale che spesso fa finta di non vedere né sapere, il popolo somalo muore

Stipati in un campo ormai diventato un lager, 450mila profughi. Ogni giorno ne arrivano a migliaia. Una carestia, come al solito, determinata da una guerra infinita, di cui nessuno ormai sa più quando è cominciata e come e se finirà. Fame e saccheggi. Drammatico il problema degli aiuti che, quando ci sono, è difficile raggiungano la popolazione. In un campo profughi di Mogadiscio, nei primi giorni di agosto, un gruppo armato ha preso di mira un camion con 300 tonnellate di aiuti umanitari del programma alimentare mondiale dell’Onu. E come se non bastasse , nella sparatoria,  almeno 9 persone sono rimaste uccise e altre 20 ferite.

Nel Corno d’Africa la carestia, dovuta a siccità e conflitti armati, minaccia la vita di oltre 12 milioni di persone. Il campo del quartiere di Badbaado, dove è avvenuta la sparatoria, ospita diverse migliaia di somali in fuga dalle zone più colpite, nel sud del Paese.

Negli ultimi due mesi a Mogadiscio sono arrivate almeno 100mila persone: la carestia secondo l’Onu vuol dire che più di due persone ogni diecimila muoiono ogni giorno e che il tasso di malnutrizione acuta supera il 30 per cento.

La Fao ha lanciato un appello per un intervento immediato a favore di milioni di agricoltori e allevatori del Corno d’Africa.