Pittella, i cattivi intelligenti e i buoni con le palle

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    Ci sono questioni chiave per il Paese e per le multinazionali dell’energia, tutte giocate in Basilicata. Nel Partito Democratico si è aperta una falla, una specie di vallata che divide due montagne Quella dell’affidabilità alla schiera dei governativi e quella dell’ingenuità paesana. I primi sono la garanzia dell’interesse del Paese sulla Basilicata, convinti che certi oppositori sociali sono dei retrogradi destinati a soccombere. I secondi sono i soliti provinciali che fanno e agiscono una politica da bar dello sport. Pittella appartiene ai secondi. Convinto che risolvere i problemi del contatore dell’Enel al cittadino in difficoltà è “stare vicini alla gente”. Fuori dal mondo e fuori dalla modernità. Gli altri sono “statisti” razionali e pratici. Bisogna fare ciò che serve all’Italia, perciò “smettiamola con questa storia del petrolio che inquina e che  non porta sviluppo.” Queste sono le forze in campo nel Pd, o se si vuole nel centrosinistra. Da un lato i garanti dello Stato e, quindi dell’Eni, dall’altro i vendicatori che pensano alla solita “politica di quartiere” fatta sulle promesse di lavoro e dei marciapiedi. Ma quei presunti garanti dello Stato, sono soprattutto garanti del loro patrimonio di potere accumulato nel tempo. Ormai buona parte del Pd lucano da anni non ha il problema di promettere posti di lavoro. Loro sono garantiti da autorità più forti e dalle clientele coltivate nell’ultimo mezzo secolo. Pittella non solo ha vinto primarie fasulle, ma ha davanti a se una prospettiva taroccata. Chi è salito sul carro di cartapesta del vincitore inutile delle primarie pagherà il prezzo della realtà. Marcello non sarà il presidente della Basilicata. In molti stanno studiando un rimescolamento delle carte per fare, come si dice da noi, “gioco a terra”. Tutto daccapo. Diciamo pure che la guerra interna al Pd è tra chi preferisce un  partito amorale e chi lo vorrebbe immorale. In questa competizione i buoni non esistono. Ci sono i cattivi intelligenti e i cattivi fessi. Noi preferiamo i buoni con le palle. Vedremo dove stanno, se esistono. Non certo nel Pdl che da queste parti è impegnato a mantenere posizioni di retroguardia. E neanche in quelli che inseguono la vanagloria di vedere se stessi eletti in Consiglio regionale convinti di cambiare, da soli, la Basilicata. 

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