E’ rivoluzionario dire la verità in questi tempi di menzogne

Sulle macerie si può ricostruire a patto che a riedificare non siano i responsabili della catastrofe. E’ questo il nodo ancora da sciogliere nella competizione elettorale lucana. Sciogliere il nodo che vuol dire? Innanzitutto prendere atto che la Basilicata è praticamente distrutta moralmente e materialmente. In secondo luogo, occorre assumere la consapevolezza che non si può affidare le pecore al lupo. E ancora, non possiamo aspettarci atteggiamenti filantropici dai cinici e dagli avari. E’ impossibile che rinasca un sistema legale, un clima di fiducia generale, se ci affidiamo a chi ha campato sulle clientele, sui concorsi truccati, sul peculato e sulle truffe piccole e grandi. In ultimo è da sciocchi immaginare che chi ha portato la Basilicata al sottosviluppo oggi sia in grado di portarla su nuovi sentieri di progresso. Esistono tanti cittadini e imprenditori in buona fede i quali in questi giorni sono vittime dell’inganno. Non riescono a distinguere il lupo travestito da pecora, l’avaro e il cinico travestiti da Babbo Natale. Ma esistono anche tanti cittadini e imprenditori in malafede, quelli che, avendo ricevuto prebende e sperando di riscuoterne altre a tutto discapito del bene collettivo, nuotano come pesci nel mare degli sciacalli. Sono questi ultimi la sostanza nutritiva di un sistema malato che va abbattuto. E’ in atto una grande operazione camaleontica nella quale ciò che appare come cambiamento non è altro che la sostituzione di facce più o meno vecchie con volti più o meno nuovi che hanno lo stesso cuore e la stessa anima di chi ha distrutto la Basilicata. Insomma, a vecchi demolitori affamati di soldi e di potere si avvicendano altri demolitori famelici dietro i quali si nascondono antichi appetiti e consuetudini. Non lasciamoci ingannare da parole vuote e da persone che sembrano a chilometro zero, ma che in realtà sono di seconda e terza mano. Chi invoca la rivoluzione democratica fa finta di non sapere che sarebbe più rivoluzionario dire la verità in questi tempi di menzogne.