Quel campo di calcio radioattivo o forse no

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    E’ il 23 maggio 2013, il sindaco di Bernalda, Leonardo Chiruzzi, scrive alla Regione Basilicata – Dipartimento Ambiente e Territorio – per chiedere la concessione di un finanziamento urgente e straordinario di 250mila euro. A che serve quel finanziamento? A bonificare e sostituire il terreno del campo di calcio. Perché? Che cosa c’è che non va in quel campo di calcio? Il terreno da gioco è contaminato. I rilievi radiometrici e le analisi eseguiti dall’Arpab, su richiesta del Comune, il 15 maggio 2013, sono inequivocabili: (…) si evince che con particolare riferimento al Ra-226 e all’Ac-228 emergono livelli di rateo di dose gamma ambientale e livelli di concentrazione pari al doppio dei corrispondenti valori medi di concentrazione di attività inferiori ai “livelli di allontanamento” indicati nel Documento European Commission Radation protection 122.” Che cosa significa? In breve, i livelli di Ra e Ac riscontrati non richiedono misure di allontanamento delle persone dalle vicinanze del luogo contaminato, ma è pur vero che esiste un rischio ambientale e un rischio per la salute dei giocatori. Che cos’è l’Ra-226? E’ un radionuclide che genera l’Rn-222 (gas “radon”). Nella relazione dell’Arpab è scritto: “(…) il terreno in questione è costituito da sabbia pozzolanica proveniente dalla cava “Archetti” in agro di Barile (PZ) e pertanto di origine vulcanica. Generalmente la matrice terreno contiene diversi radionuclidi appartenenti alle “famiglie naturali” (U-238, Th-232, U-235) con concentrazioni variabili in relazione alla natura geologica del sito di provenienza (…)”. Il radon è un gas nobile e radioattivo, incolore e inodore generato continuamente dalla crosta terrestre, in particolare da rocce laviche, tufo, pozzolana e alcuni graniti. Ma può essere presente anche in alcune rocce sedimentarie come marmo e marna e nelle falde acquifere. Il radon ha origine dal processo di decadimento dell’Uranio: prima si genera il Radio e quindi, per un ulteriore processo di decadimento, il gas Radon. Si tratta, dunque, di una radioattività di origine naturale che, tuttavia, può avere conseguenze molto dannose per la salute. In ambiente esterno il radon si disperde facilmente, mentre tende ad accumularsi in ambienti chiusi.

    Ma se questo gas si disperde in ambienti esterni com’è possibile rilevarne le quantità, a distanza di tempo, in un terreno da gioco? Quel terreno dovrebbe essere come una spugna inzuppata di acqua che a contatto con l’aria si asciuga. Le tracce di gas dovrebbero essere scomparse.

    Tuttavia la lettera del Comune di Bernalda fa appello all’urgenza motivandola con i contenuti “quasi allarmanti” della relazione Arpab. Tanto era urgente l’intervento che la Giunta Regionale delibera il finanziamento di 250mila euro in data 8 ottobre 2013 ( dopo 4 mesi) prendendo atto “della assoluta necessità ed urgenza di procedere al finanziamento per la parte relativa agli oneri di bonifica e caratterizzazione dell’area potenzialmente inquinata” .

    I lati oscuri di questa storia sono molti. Se il campo di calcio era inquinato perché l’Arpab non ha predisposto controlli sulla cava di provenienza della sabbia? E quante cave in Basilicata hanno un livello di Ra-226 superiore alla norma? Se il Radon si disperde in ambiente esterno, come ha fatto l’Arpab a misurarne le quantità sul terreno di gioco? E se il campo di gioco era contaminato, chi si assume la responsabilità dei rischi di salute per coloro che lo hanno calpestato giocando partite di calcio? E perché la Regione Basilicata ha aspettato oltre 4 mesi? E se tutto questo giro di carte non è altro che la banale motivazione per finanziare 250mila euro al Comune di Bernalda in fase pre-elettorale? In ogni caso ci troviamo di fronte ad un pasticcio vergognoso.  Qualcuno ci risponda, perché qua nessuno è fesso.

    Giorgio Santoriello

     

     

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