Deposito nazionale scorie, evitare un’altra Scanzano

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    E’ necessario chiarire la procedura per la realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti nucleari se vogliamo evitare un’altra Scanzano. L’allarme viene lanciato dal senatore Gianni Girotto, capogruppo M5S in X commissione Industria, primo firmatario (insieme ad altri 19 senatori grillini) di un’interrogazione rivolta al Governo sulla gestione e la messa in sicurezza delle scorie radioattive per chiarire alcuni aspetti sull’individuazione del deposito nazionale di rifiuti nucleari in seguito alla pubblicazione dei criteri per l’individuazione delle aree idonee. «Attorno al Deposito nazionale per lo smaltimento delle scorie nucleari si sta costruendo una narrazione tossica, fatta di confusione e non detti. Invitiamo il ministro dell’Ambiente e quello dello Sviluppo economico a fare chiarezza sui veri obiettivi del Governo sul Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Il piatto è ricco e può fare gola a molti; solo con la chiarezza e la trasparenza potremo evitare che dietro la partita si nascondano interessi torbidi». Il decreto n. 31 del febbraio 2010 parla di un Deposito nazionale destinato allo smaltimento definitivo dei rifiuti radioattivi a bassa e media intensità, derivanti da attività industriali e di ricerca medico-sanitarie, oltre che “dalla pregressa gestione di impianti nucleari, e all’immagazzinamento, a titolo provvisorio di lunga durata, dei rifiuti ad alta intensità e del combustibile irraggiato”. Ma su quest’ultimo punto la Guida tecnica 29 dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) sembra imboccare una strada diversa, aprendo a dubbi ed equivoci su quello che si voglia realmente fare. L’Ispra, infatti, ipotizza la localizzazione di un impianto in superfice solo per lo stoccaggio dei rifiuti a bassa e media attività radioattiva, mettendo da parte quelli ad alta intensità. «È proprio questa indeterminatezza che ci preoccupa. Sarà un unico deposito o ne sorgeranno altri per le scorie più insidiose? E soprattutto, perché l’Ispra ignora queste ultime nella Guida? Che altri obiettivi hanno in mente Renzi e i suoi uomini?», chiede il senatore grillino. «Se manca la dovuta chiarezza e trasparenza, il processo per l’individuazione del deposito nazionale rischia di trasformarsi in una Scanzano bis, come accadde durante il Governo Berlusconi nel 2003. Enti locali e cittadini devono essere informati per tempo e non a cose fatte. Decisioni di questo tipo non si possono prendere solo nell’isolamento dei Palazzi». Infine il M5S chiede al Governo di ritirare la nomina di Antonio Agostini da direttore dell’Isin, il nuovo Istituto per la sicurezza nucleare e la radioprotezione. «Ci eravamo opposti perché non ha le competenze necessarie a gestire un simile processo. Ma adesso è anche indagato dalla magistratura per “turbativa d’asta pubblica” i dubbi si sono trasformati in certezze: Agostini va sostituito immediatamente». Speriamo che questo grave errore di valutazione del Governo non pregiudichi la funzionalità dell’attività dell’Isin affidando la sua gestione ad un commissariamento ma spinga il Governo ad individuare le competenze e le professionalità indicate dalle norme per garantire la corretta gestione dei rifiuti nucleari, la sicurezza e la salute dei cittadini. Gianni Girotto, Capogruppo M5S – X Commissione Industria Senato

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