“La strada senza nome”, la Lucania abusata dai petrolieri nel nuovo libro di Mimmo Toscano

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    L’ultimo libro di Mimmo Toscano, scrittore di Grumento Nova, Potenza, è una vera e propria denuncia di quanto accaduto in Basilicata, nella terra delle estrazioni petrolifere, la Val d’Agri, negli ultimi anni. Toscano si era già occupato della vicenda petrolio nel suo primo libro, “Un gioco Sporco”, pubblicato nel 2009. Oggi torna a scriverne nel romanzo “La strada senza nome”, edizioni  A-humus. 

    Il borgo di Lagarino, luogo di frontiera in terra di Lucania abusato dalle estrazioni petrolifere, viene rianimato dall’arrivo del Dottore. Personaggi bizzarri, cupi manager e avventurieri senza scrupoli fanno da sfondo ad una storia indolente, a tratti metafisica, in cui il Dottore è il protagonista assoluto. Giunto in quei luoghi estraneo a se stesso, verrà risucchiato nelle esistenze dei Valligiani e, nel corso di un travagliato cammino, troverà la forza per la propria crescita. “La Strada senza nome- si legge nella sinossi del volume di Toscano- è una storia che parla di noi, dell’Italia di oggi, di una terra, la Lucania, diventata un luogo di frontiera, abusata e indifesa. Si giunge a un punto nella vita in cui bisogna decidere da che parte stare. Per prendere una posizione netta bisogna, però, fermarsi a riflettere ma a volte non è possibile perché la nostra esistenza è scandita da una quotidianità che sequestra interamente i nostri pensieri. La nostra persona non riesce, quindi, per sua tantum naturalia, a darsi un imperativo che possa scavare a fondo nei nostri convincimenti. Il messaggio che vorrei affidare a voi, cari lettori, consiste nell’autodeterminazione personale connessa a un superiore sentimento di doverosità. Viviamo nella nostra terra un periodo di contraddizioni che confondono le nostre vite, che si trasformano in veicoli di accettazione passiva di certe condizioni. Non si modificano queste condizioni se non cambiamo noi stessi. Per farlo bisogna combattere. Questo fa il Dottore, protagonista assoluto di una storia indolente e metafisica che giunge da noi estraneo a se stesso ma, nel corso del cammino, trova la forza per la propria crescita. Queste pagine vogliono disturbarvi dando spazio alle vostre inquietudini, questo almeno lo scopo. Certo -conclude l’autore-non è mia intenzione farvi passare notti in bianco, ma vorrei suscitare la vostra indignazione, vorrei scattasse quel quid in grado di avversare quell’ alienazione fondata sull’ indulgenza, su quel consenso indiretto affidato ad altri che deliberano al nostro posto avallando situazioni le cui disastrose conseguenze paghiamo a caro prezzo”.

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