Nucleare, Sogin smantella Dipartimento deposito scorie e ritarda decommissioning

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    “È vero che Sogin sta smantellando il dipartimento “Deposito Nazionale e Parco Tecnologico”, che si occupa dell’individuazione del sito per il nuovo deposito nazionale dei rifiuti radioattivi? Se la notizia fosse confermata, per l’Italia significherebbe l’ennesimo passo falso rispetto a una procedura che doveva già essere conclusa oltre un anno fa”. A lanciare l’allarme è il senatore del Movimento 5 Stelle Gianni Girotto, che ha presentato un’interrogazione urgente ai ministri dello Sviluppo economico e Ambiente. “La novità è emersa a Bologna in occasione delle manifestazioni del contro vertice G7, durante il convegno “Dopo due referendum, cosa si aspetta a smantellare gli impianti nucleari in Italia?”, promosso dall’Associazione Sì alle energie rinnovabili No al nucleare.La società di stato smantella l’apparato che permette di superare il grave impasse del decomissioning italiano, con sempre maggiori ritardi e conseguente impennata dei costi. Senza contare l’azzeramento delle risorse e la drastica riduzione del personale nel momento peggiore per il lavoro. Ma soprattutto ricordiamo tutti la campagna pubblicitaria per la costruzione del nuovo Deposito: 3,2 milioni di euro pubblici per dire che Sogin non ha fatto niente e nulla continua a fare”, continua. “Se vera, sarebbe una scelta azzardata che non tiene conto degli obblighi di legge e degli accordi internazionali per la costruzione del nuovo Deposito nazionale e soprattutto è un cambio di rotta strategico la cui scelta politica andrebbe discussa in Parlamento”.Questa decisione crea maggiori incertezze sulla capacità di realizzare il Deposito nazionale dei rifiuti nucleari. Attualmente, infatti, è ancora in attesa di pubblicazione la Carta nazionale per le aree potenzialmente idonee (Cnapi). Questo stallo rende inoltre ancora più debole il Programma nazionale per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, il cui destino è legato alla conclusione della procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas), che sconta forti ritardi. I ministri Calenda e Galletti sanno quanto sta accadendo? Possono spiegare agli italiani, preoccupati per la loro sicurezza e quella dei loro figli, il perché di questa scelta?”, conclude Girotto.

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