Eolico selvaggio in Basilicata, proposta di moratoria

A firma di associazioni, comitati e sindacati lucani

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Sono anni ormai che denunciamo la devastazione delle montagne, dei versanti, delle aree agricole e dei paesaggi lucani: installazioni invadenti e speculative di impianti eolici di ogni sorta, dalle gigantesche pale eoliche alte fino a 70-80 metri al così detto mini-eolico, croci alte fino a 50 metri. 

Oggi, di fronte alla totale perdita del controllo del territorio da parte delle istituzioni e della amministrazioni locali si tenta di mettere un freno a questa inarrestabile invasione, che vede all’opera speculatori di ogni sorta, i quali hanno ben compreso che, di fronte al vuoto legislativo nazionale (che guarda caso si riesce a far valere, disastrosamente, solo in Basilicata e nelle zone limitrofe delle regioni confinanti) e a quello regionale (piano energetico del tutto carente e assenza di un adeguato piano paesistico, invocato invano da decenni …), si aprono praterie sconfinate per lucrare sulla salute e sulla vita delle comunità locali.

In particolare la Legge Regionale n. 8/2012 e il PIEAR, con un disciplinare, a forte sospetto di illegittimità, stanno consentendo non solo di innalzare ogni giorno a ritmi incessanti, nuove pale – avendo tra l’altro approvato procedure molto semplificate per gli impianti fotovoltaici ed eolici compresi fra 200 kw ed 1 MW – ma anche di scorrazzare, da parte di speculatori, all’interno dello spazio deregolamentato degli impianti eolici a micro-generazione: in particolare quelli con pale inferiori a 200 kw di potenza (circa 40 metri di altezza), che possono essere installate senza particolari vincoli di distanza l’una dall’altra, in prossimità di strade, abitazioni, terreni agricoli, e senza essere sottoposti ad alcuna autorizzazione regionale e/o comunale.

Il recente tentativo maldestro, da parte della Regione Basilicata, di mettere un freno a tale scempio, che merita ormai un’attenzione quale vergogna nazionale, approvando una Delibera di Giunta Regionale (n. 175 del 2 marzo 2017), con delle linee guida per la regolamentazione del mini eolico, è stato bloccato dal TAR, non solo per incompletezza dell’iter amministrativo di approvazione e inosservanze delle disposizioni della Legge Regionale n. 54/2015, ma, altresì, in quanto i limiti e i vincoli definiti nelle linee guida non trovano applicazione nel Piano Energetico regionale approvato (il suddetto PIEAR), e in assenza di un piano paesistico.

Chiediamo e proponiamo pertanto, al Presidente della Giunta Regionale, al Presidente della Provincia di Potenza e a tutti i sindaci dei comuni interessati da istallazioni selvagge di impianti e parchi eolici e mini eolici, di voler intraprendere, con l’urgenza del caso, le seguenti azioni:

  • Convocare una conferenza istituzionale, con la partecipazione delle associazioni ambientaliste e dei comitati dei cittadini interessati per discutere e definire le modalità di un’immediata moratoria sul territorio regionale, al fine di bloccare tutte le istallazioni in corso, sino all’approvazione del Piano paesistico regionale e di una nuova normativa regionale come meglio specificato di seguito e secondo il modello citato in oggetto.

  • Chiedere un incontro urgente al Ministro competente e portare un’istanza in parlamento, anche attraverso i due sottosegretari lucani, per denunciare e informare sulla devastazione in atto, finalizzata solo al profitto e alla speculazione e non a una sostenibilità energetica, che presuppone una distribuzione democratica e diffusa dei benefici, che solo un altro modello di organizzazione e distribuzione degli impianti può assicurare.

  • Modificare in tempi brevissimi il PIEAR approvato e, contestualmente, approvare una Legge Regionale, che prenda atto delle leggi precedenti (nazionali e regionali) e – trovando sostegno nei “Principi di sussidiarietà e di leale collaborazione tra lo Stato e le Regioni” del D. Lgs. 152/2006, che lascia ampio spazio alle Regioni di regolamentare in modo più restrittivo la materia, per tutelare i luoghi, i paesaggi, le culture e le economie locali – definisca un chiaro regime di regolamentazione e di autorizzazioni, mettendo fine al proliferare “artificioso” di frazionamenti catastali e di singole istallazioni di mini eolico e all’elusione delle leggi.

Altresì ci rendiamo disponibili a ogni collaborazione per eventuali azioni legali che smascherino tutte le singole istallazioni di mini eolico già attuate e in fase di esecuzione, quali illegittime, in quanto riconducibili a parchi eolici da assoggettare a VIA.

Movimento Potenzattiva, WWF Potenza e Aree Interne, Italia Nostra Potenza, Io vivo qui ascoltami, No TRIV Basilicata, Comitato No Eolico Cerreta, Comitato No Eolico Montocchio e Montocchino, Comitato No Eolico Piani del Mattino e Contrade, Unione Sindacale di Base (USB), Comitato No Radar Monte Li Foj Picerno, Cova Contro, Comitato No Antenne, Contrada Poggiocavallo

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