Strisce blu a Potenza: Si continua a spremere come limoni i cittadini

Liberiamo la Basilicata: Attenti sui parcheggi ma distratti su sporcizia e disservizi

Liberiamo La Basilicata si chiede se l’improvvisa entrata in vigore delle aree di sosta a pagamento delimitate dalle note strisce blu a Potenza rispetti fino in fondo i dettami delle vigenti leggi in materia.

Potrebbe apparire un aspetto superficiale della vita quotidiana quello di dover pagare per tenere in sosta il proprio autoveicolo in una strada, piazza o area dedicata ma così non è affatto.

Una recente sentenza ha stabilito che per individuare le aree non gratuite le amministrazioni locali devono produrre una delibera specifica, che si basi su un’apposita analisi di infrastrutture e circolazione stradale.

Devono cioé giustificare il motivo per cui si deroga al principio dell’equilibrio numerico tra zone di sosta a pagamento e non. Pena l’invalidazione della sanzione stessa (Tar della Liguria con sentenza n. 95/17 depositata il 10 febbraio 2017).

In realtà nel mese di agosto 2017, all’improvviso, i cittadini di Potenza e soprattutto chi in città è arrivato per motivi di lavoro o altro credendo che non fosse ancora in vigore l’obbligo di pagare la sosta, si sono ritrovati sul parabrezza una multa decine di volte superiore il valore del bollino.

La sentenza del Tar Liguria ha stabilito che è da considerarsi nulla la multa sulle strisce blu qualora il Comune abbia incrementato il numero dei parcheggi a pagamento presenti sul suo territorio senza alcuna motivazione, cioè meramente per rimpinguare le sue finanze.)

Il caso di Potenza è singolare in quanto dopo un periodo di assenza assoluta di controlli nelle aree a pagamento è iniziata l’attività di controllo da parte degli operatori dell’Acta, la società pubblica (perennemente in rosso con il bilancio) addetta alla raccolta dei rifiuti e della pulizia nella città di Potenza.

Ciò che lascia sgomenti è la faccia tosta dei vertici ACTA, che da un lato disattende i propri compiti primari (l’igiene urbana e la raccolta dei rifiuti) lasciando ai potentini grossi topi a passeggio su strade e marciapiedi, e dall’altra diventa vigile quando gli attenti ausiliari del traffico non lasciano scampo ai cittadini che parcheggiano sulle strisce blu sprovvisti di apposito talloncino.

Ci sono varie considerazioni che vanno fatte, la prima è il perfetto equilibrio delle strisce blu a pagamento con quelle bianche gratuite, il rapporto tra strisce bianche e strisce blu, la legge stabilisce che deve essere equivalente. Ci sono delle eccezioni, naturalmente, ma riguardano situazioni particolari per il centro storico o particolari necessità di traffico ma ciascuna di queste “specialità” richiede un’apposita delibera Comunale.

Altro aspetto che va considerato è l’esiguità dei punti di acquisto di talloncini di sosta o di parkometri, a cui va aggiunta l’assenza di predisposizione all’uso delle carte di credito. Mentre la la Legge di stabilità 2016 ha disposto che il pagamento attraverso carte di debito e carte di credito a far data dal 1 luglio 2016 deve essere garantito anche dai dispositivi di controllo di durata della sosta nelle aree destinate al parcheggio sulle quali la sosta dei veicoli è subordinata al pagamento di una somma (art. 7, comma 1, lett. f) del Codice della Strada.

Liberiamo la Basilicata richiama ai doveri statutari i responsabili della gestione Acta perché i servizi aggiuntivi possono essere svolti solo se quelli di carattere principale sono assolti con qualità… e non sembra questo il caso considerate le numerose lamentele circa la presenza di ratti in mezzo alla strada in numerose vie della città di Potenza.

Una città le cui tasse sono ai massimi limiti previsti dalle leggi e dove pare essersi abbattuta più che in altri territori la depressione economica, una città dove è facile vedere saracinesche abbassate ed attività chiuse dall’oggi al domani continua con la logica di spremere i cittadini come limoni e lo fa, evidenze pubbliche alla mano, talvolta trascurando i compiti primari che determinate agenzie o settori sono tenuti a svolgere. 

Liberiamo la Basilicata esprime una condanna politica a questo modo di gestire la cosa pubblica, ricorda che i primi a subire l’ennesima tassazione indiretta sono stati gli operai della Fiat di Melfi i quali raggiungono con le loro auto le zone di partenza dei pullman diretti all’area industriale di Melfi e si sono visti delimitare le aree di parcheggio con il colore blu.

Giuseppe Di Bello, presidente Liberiamo la Basilicata