A Brindisi di Montagna Pittella non è il benvenuto: Piegato alle lobby petrolifere

Il Comitato No Triv prende le distanze dall'invito del governatore lucano a un convegno

Appare quanto meno “inopportuna” la presenza sul territorio di Brindisi Montagna del Presidente Pittella, chiamato addirittura a rassegnare le conclusioni ad un convegno pubblico dal titolo “…l’agricoltura come patrimonio culturale”.

In un Comune come quello di Brindisi dove insistono due permessi di ricerca di idrocarburi (Serra S. Bernardo e Tempa Moliano) e tre istanze di ricerca di idrocarburi (Anzi, Masseria La Rocca e Pignola) che occupano in maniera coloniale quasi tutto il territorio, in un’area quale quella della Foresta Grancia ove sorge lo scempio del sito di Monte Grosso (Serra S. Bernardo) a ridosso della “Grancia – Parco storico, rurale e ambientale di Basilicata”, l’inopportunità era la conseguenza logica e di buon senso più naturale ed ovvia.

Il sindaco del Comune di Brindisi, malgrado il rispetto dei ruoli istituzionali, non doveva accettare, pertanto, di promuovere sul proprio territorio un evento che prevede l’intervento del Governatore su un tema quale quello dell’agricoltura che assolutamente non è compatibile con le attività estrattive.

Infatti, nonostante i gravi disastri perpetrati sull’ambiente e sulla salute pubblica, la Regione Basilicata, nella persona dell’attuale presidente, ha assunto, sulle orme dei suoi predecessori, una posizione da sempre piegata ai dicta delle lobbies petrolifere e, quindi, poco propensa alla difesa dell’integrità dei suoi territori e dei cittadini per cui ci sembra veramente paradossale, indecente ed incresciosa tale situazione a meno che si voglia parlare di un’agricoltura innovativa 2.0 all’ombra delle trivelle.

È fisiologico poi che quel solco che separa i cittadini e la politica-politicante sia sempre più profondo anche se in Basilicata, come del resto a Brindisi, siamo oramai avvinti dal morso della tarantola soporifera del silenzio e dell’indifferenza per convenienza.

Tuttavia, ad oggi, se si intravede chiaramente il tornaconto di alcuni (pochi!) che capitalizzano da tali vicende (incarichi, promozioni, maggiori ruoli politici ed amministrativi, ecc.) non si comprende la “convenienza supposta” radicata come un tarlo nelle menti della maggior parte del resto delle persone, soprattutto se si leggono:  le risultanze scientifiche e rigorose della V.I.S., recentemente presentata a Viggiano, che evidenziano inequivocabilmente che in Val d’Agri c’è correlazione tra aumento di malattie e morti con lo sviluppo delle attività petrolifere; 

i dati statistici che impietosamente indicano questa Regione sempre più come una terra di confine e di abbandono, nonostante i quasi 500 pozzi perforati e quasi cent’anni (dal 1921) di perforazioni (Deliberazione Corte dei Conti Basilicata n. 71/2014).

Quando ci sarà uno scatto di dignità di questa disgraziata terra?! Quando ci sarà verità e responsabilità in questa Regione?!

Comitato No Triv Brindisi Montagna