Pittella inciucia con Eni e dimentica le devastazioni

Pedicini (M5S): "Le commistioni lucane tra istituzioni, politica, società petrolifere e vicende economiche sono sempre più preoccupanti e scandalose"

Le commistioni lucane tra istituzioni, politica, società petrolifere e vicende economiche sono sempre più preoccupanti e scandalose.

Ieri (23 ottobre ndr) il tg Rai Basilicata ha annunciato che Eni e Regione Basilicata sono in trattativa per definire un accordo che porti la società petrolifera a versare una donazione volontaria a favore della Regione per far fronte ai 50 milioni di euro di royalties perdute a seguito dei fermi di produzione di greggio del 2016 e del 2017.

La vergognosa idea, secondo la notizia data dal tg, sarebbe stata pensata perché per aumentare le royalties, che Eni già versa alla Basilicata, è necessario che intervenga il governo nazionale.

Ebbene, il governatore Pittella, invece di intensificare il contenzioso con l’Eni, che sta devastando la Val d’Agri, che provoca lutti e malattie (vedi la Vis del Cnr), che è sott’inchiesta per vari reati, che andrebbe controllata con rigore e non come è avvenuto in questi anni, che dovrebbe pagare i danni che ha provocato, si presenta con il cappello in mano e chiede al cane a sei zampe un contributo economico spontaneo da aggiungere alle royalties.

Che credibilità possono avere gli annunci fatti dal governatore, quando, dopo i provvedimenti della magistratura, la chiusura del Cova, i dati della Vis, sosteneva che la Regione sarebbe stata più rigorosa nei confronti dell’Eni rispetto alla tutela della salute pubblica e dell’ambiente.

Pittella la deve smettere di fare il furbo e il doppio gioco. Il presidente della Regione dovrebbe sapere che se con l’Eni ti metti a trattare e gli chiedi la cortesia di darti altri soldi, è chiaro che la società petrolifera non si tira indietro e te li dà, ma nello stesso tempo ti compra. Compra la tua subalternità, la tua complicità, i tuoi silenzi e la dignità dell’istituzione che rappresenti.

La salute dei cittadini e la tutela dei nostri territori non sono in vendita. Il controllore non può e non deve essere succube del controllato. Il controllore, che poi sono le istituzioni, deve tutelare i cittadini e i territori, e deve mantenere il più possibile le distanze da chi per sua mission mira solo al profitto e agli affari.

Quindi, questo vuol dire che il governatore Pittella deve interrompere qualsiasi trattativa di questo tipo con l’Eni e deve immediatamente rendere conto di altre eventuali trattative personali o riservate in corso.

In relazione a questo, non va dimenticato che l’Eni è controllato dalle azioni di maggioranza del ministero dell’Economia e della Cassa depositi e prestiti legata alle fondazioni bancarie. Dietro a tutto ci sono il governo Gentiloni, il Pd, Renzi e le lobby che lo sostengono.

Quindi, l’assurdo è che i complici in affari del cane a sei zampe si annidano direttamente nello Stato e nelle istituzioni.

Piernicola Pedicini – Eurodeputato M5S