Smaltimento di ingenti quantitativi di reflui petroliferi a Pisticci e nomina ex procuratore Gay fanno discutere gli ambientalisti

In un convegno a promosso da Movimento Federalista Lucano, Briganti d'Italia, Movimento Liberiamo la Basilicata, No Triv, Ehpa, Unione Mediterranea e Forum democratico

Il 22 ottobre 2017 a Pisticci si sono riuniti in convegno il Movimento Federalista Lucano, i Briganti d’Italia, il Movimento Liberiamo la Basilicata, i No Triv, Ehpa, Unione Mediterranea e Forum democratico per discutere sul tema “Una Basilicata da salvare. A seguito della illustrazione del programma da parte del dr. Michele Ottati, l’attenzione è stata focalizzata su quanto segue:

completa e inequivocabile avversione a nuovi permessi di estrazione petrolifera, alla chiusura dei pozzi e delle raffinerie se queste provocano inquinamenti diffusi di aria, acqua, suolo, sottosuolo e falda;

richiesta di interruzione dei flussi di rifiuti pericolosi e non smaltiti per business in terra di Basilicata

controlli sulle foreste di eolico selvaggio impiantate sempre più spesso nelle prossimità di civili abitazioni, di strade, elettrodotti ed aree SIC e ZPS.

Nel corso del dibattito è altresì emersa la necessità di informare il Consiglio Superiore della Magistratura e la Commissione di Giustizia di Camera e Senato sulla vicenda della nomina dell’uscente Procuratore della Repubblica del Tribunale di Potenza a Presidente del Comitato antiracket e antiusura della Regione Basilicata.

Una scelta che ha lasciato tutti sgomenti e che produce profondo rammarico. Infatti, è sconcertante che una Regione con dirigenti, funzionari e politici rinviati a giudizio per disastro ambientale, peculato, concorso esterno in associazione mafiosa, abuso d’ufficio e corruzione in atti elettorali scelga di far ricoprire questa carica, che istituzionalmente esercita compiti di controllo, ad una persona che ha ricoperto un ruolo di giustizia sensibile.

Altro punto approfondito in sede di dibattito è la situazione che vede indifferente il sindaco di Pisticci rispetto agli smaltimenti di ingenti quantitativi di rifiuti di attività estrattiva petrolifera che avvengono quotidianamente presso Tecnoparco Valbasento, senza che lei, primo cittadino e primo ufficiale sanitario della città di Pisticci effettui alcun controllo;

anzi, di tutti gli atti pubblici e formali precedenti del Comune, delle precedenti operazioni della Direzione Nazionale Antimafia, degli arresti,dei sequestri, dei rinvii a giudizio che hanno visti coinvolti i vertici di Tecnoparco e hanno sequestrato le vasche, di tutte le manifestazioni della gente contro le emissioni odorigene e nocive, delle analisi sull’inquinamento delle acque e le rilevazioni di radioattività intorno all’attività di Tecnoparco, pare che non sia rimasta più traccia e che si siano dissolte come per magia con l’avvento del sindaco Verri.

Possibile che non ci sia, da parte del M5S, nessun documento, nessuna presa di posizione, nessuna denuncia da Comune, mentre continuano ad arrivare quindici autocisterne al giorno di rifiuti provenienti dalla raffineria di Viggiano.

Viene da chiedersi se il viaggio del Senatore M5S Vito Petrocelli, con il datore di lavoro della moglie, tale Michele Somma, in Azerbajian a discutere di affari che vedono coinvolte da un lato la regione che detiene il 40% delle azioni di Tecnoparco dall’altro privati che lucrano sullo sfruttamento del territorio lucano non siano azioni che allontanano in modo quasi irreversibile i cittadini dalle istituzioni.

il tutto in rispetto dell’articolo 32 della Carta Costituzionale.

Un ultimo evidente conflitto di interesse è la nomina di Ernesto Somma fratello di Michele Somma quale Capo di Gabinetto del MISE. Una vicenda assurda e monopolista.

Nel ricordare l’articolo 32 della Carta Costituzionale che tutela la salute pubblica come diritto costituzionalmente garantito nonché articolo immodificabile della Costituzione, noi Associazioni tutte intendiamo porre quanto emerso alla pubblica attenzione per un totale cambiamento di rotta.

Movimento Federalista Lucano, Briganti d’Italia, Movimento Liberiamo la Basilicata, No Triv, Ehpa, Unione Mediterranea e Forum democratico

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