Black friday, è piaciuto anche ai potentini

Prolungato in tantissimi casi per tutto il fine settimana

ll black friday – prolungato in tantissimi casi per tutto il fine settimana – è piaciuto anche ai potentini che hanno fatto acquisti via web e direttamente nei negozi che hanno praticato sconti, in media, del 30%. Soprattutto gli esercizi di abbigliamento e in via del Gallitello a Potenza hanno registrato una grande folla. Gli esercenti aderenti a Confesercenti guardano però con diffidenza all’iniziativa importata dagli USA e relativamente nuova nel nostro Paese.

Il Natale – si sostiene – è il periodo dell’anno in cui si fanno più profitti. Novembre e dicembre sono due mesi capaci di risollevare gli incassi di un anno intero. E se si comincia a fare sconti all’inizio delle feste, c’è il rischio che si rovini il buon andamento degli acquisti di Natale.

Tuttavia – è il pensiero di Giorgio Lamorgese, presidente Confesercenti Potenza – sono i consumatori , sono i nostri clienti a dettare le regole del commercio ed è a loro che i commercianti devono dare risposte. E quindi prendiamo atto che il black friday ha un suo forte richiamo. Oggi la serietà di un negozio si misura sulla sua capacità di offrire qualità, servizio, novità, di dare servizi ai consumatori ma anche di dare qualità e prezzo.

Rifiutare questa sfida, illudersi che queste non siano le vere nuove regole del mercato significa arrendersi e non rispondere ai nostri clienti. Da anni Confesercenti sta portando avanti iniziative per il rilancio del ruolo delle città, con particolare riferimento al ruolo economico che le città possono svolgere e per il rilancio del cuore commerciale (via Pretoria).

Quella che chiamiamo rigenerazione delle aree urbane altro non è che uno sviluppo delle attività economiche che operano nei centri storici. Sono queste le attività economiche che possono garantire il futuro alle nostre città. Non è organizzando qualche evento che si garantirà la vivibilità dei nostri centri urbani ma solo ridando competitività al sistema città. Non vogliamo riempire le città nel tempo libero dei consumatori ma vogliamo anche renderle competitive per chi vi lavora per chi vi opera.

Per questo iniziative come Black Friday sono una importante occasione commerciale per sollecitare le vendite e i consumi, che frutta sia ai negozianti, sia agli acquirenti. In una fase delicata come questa, dove i consumi faticano ad aumentare e le persone sono più parsimoniose in fatto di compere, il Black Friday, rappresenta un’opportunità. A questo genere di iniziative si affacciano tutte le realtà,  ma i benefici economici sono indirizzati soprattutto ai grandi brand e ai gruppi online, che, potendo mettere in campo molte risorse, hanno più potere rispetto ai piccoli e medi commercianti. Questi ultimi hanno infatti meno potenziale promozionale e soprattutto hanno più difficoltà a farsi riconoscere. Oltre a ciò, c’è un’altra criticità per i piccoli: che la gente consumi solo durante il Black Friday, per poi attendere i saldi successivi.

Secondo un’indagine condotta a livello nazionale da Swg per conto di Confesercenti la spesa media procapite è di 108 euro e un giro d’affari complessivo di circa 1,5 miliardi di euro. E quasi 7 negozi su 10 prolungheranno le offerte fino alla fine della settimana. Chi compra, cerca soprattutto tecnologia, indicata dal 60% degli intervistati, e poi moda ed abbigliamento (40%). In terza posizione, a grande distanza, emergono i viaggi, acquisto previsto dell’8% degli intervistati. Ma si cerca di tutto, con il 31% degli intervistati che hanno indicato altre tipologie di beni e servizi, dai prodotti per la casa a quelli cosmetici. Un 4% ancora è indeciso, e sceglierà all’ultimo momento.

Pur essendo un’abitudine arrivata nel nostro paese in seguito allo sviluppo dell’e-commerce, una buona parte dei consumatori ha deciso di fare i suoi acquisti offline: sebbene il 48% abbia progettato di fare acquisti solo sul web, c’è un 39% – pari a 5,4 milioni di italiani – che prevede di consumare il ‘venerdì nero’ in un punto vendita fisico, il 22% accompagnandolo ad un acquisto sulla rete ed un 17% che invece comprerà solo in un negozio vero.

È indubbio però che l’iniziativa è, per molti aspetti, anche un test della ripresa dei consumi in previsione delle prossime festività. Il 50% dei consumatori che partecipano al black friday userà infatti l’occasione per fare almeno un regalo di Natale, l’8% addirittura la maggior parte.

Un anticipo sui consumi natalizi che in negozi di quartiere sperano di intercettare. Chi ha scelto di aderire alla giornata di promozione, infatti, lo fa soprattutto perché pensa sia un’occasione per aumentare le vendite (64%) e perché percepisce una richiesta da parte dei consumatori (20%).

Ma c’è anche un 16% che ha già partecipato lo scorso anno ed è rimasto soddisfatto. I negozianti che non partecipano al black friday, invece, nel 32% dei casi lo fanno perché lo ritengono un evento inadatto alla propria attività, nel 30% perché pensano che troppe promozioni siano dannose, mentre il 38% non pensa che il black friday sia un evento aperto anche al commercio di vicinato. Una risposta che non deve sorprendere, viste le polemiche sollevate lo scorso anno, con tanto di sanzioni, in alcune regioni dove vige il divieto di vendite promozionali a trenta giorni dal Natale. È necessario fare chiarezza, con una normativa, però, che sia valida sia per i negozi offline che per quelli online.