Eolico pericoloso: “Una pala poteva colpirmi” foto

Ennesimo episodio di installazioni selvagge che, come robot violenti e incontrollati, aggrediscono le persone. Questa volta a Oppido Lucano

Un’area vasta che comprende i Comuni di Oppido, Tolve, Cancellara, Genzano è squarciata dalle pale eoliche. Impianti selvaggi che non solo deturpano il paesaggio, ma rappresentano un rischio per l’incolumità delle persone. Il mese scorso l’ennesimo caso di un’elica staccata dallo stesso palo e finita sul terreno a diversi metri di distanza, a ridosso di un capannone.

Oppido Lucano Eolico selvaggio

Pale impiantate anche a 50 metri da capannoni artigianali dove spesso si lavora anche all’esterno. Cavidotti mini eolico e elettrodotti dappertutto anche in zone boschive demaniali e livellarie.

Nelle foto si vede il volo che ha fatto la pala spezzata. Nel video, registrato la settimana scorsa, si vede benissimo l’oscillazione laterale e la forte flessione delle pale. I cittadini protestano continuamente, ma a quanto pare nessuno avrebbe orecchie per ascoltare.

Abbiamo incontrato Francesco che lavora a 60 metri da una pala, legittimamente arrabbiato ci fa notare che “hanno cambiato per ben tre volte la ditta di manutenzione, sembra uno scarica barile classico architettato a dovere”. E poi aggiunge: “Nessuno, dico nessuno interviene, e quando contattiamo i vigili o i carabinieri ci rispondono che non è di loro competenza”. Il mese scorso, ancora una volta qualcuno poteva farsi male: “La pala è finita a ridosso del capannone dove lavoravo”.

E già, di chi sarebbe la competenza? Della Regione e delle sue decisioni scellerate.

La Basilicata è ormai il far west dell’eolico. Impianti selvaggi ovunque. Da tempo ormai associazioni e comitati spontanei di cittadini denunciano la “devastazione delle montagne, dei versanti, delle aree agricole e dei paesaggi lucani: installazioni invadenti e speculative di impianti eolici di ogni sorta, dalle gigantesche pale eoliche alte fino a 70-80 metri al così detto mini-eolico, croci alte fino a 50 metri.”

Fino a quando i cittadini dovranno sopportare questa situazione?