Fascicolo Sanitario Elettronico: parte in quasi tutte le regioni d’Italia, non in Basilicata

"Incapacità della Giunta regionale di comprendere la portata innovativa, in grado di cambiare, in positivo, la qualità della vita dei lucani”

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Il Fascicolo sanitario elettronico è realtà in 15 regioni d’Italia (con una operatività del 100% in Emilia Romagna e Lombardia, del 99% nel Lazio, del 95% in Valle d’Aosta e Puglia) ma non in Basilicata dove lo stato di attuazione di questa importante infrastruttura immateriale fa registrare un dato del 12%, per effetto del quale la nostra regione risulta essere tra i fanalini di coda della relativa classifica nazionale insieme a Campania, Calabria e Sicilia”.

Lo dichiara, in una nota, Michele Napoli, Presidente del Gruppo Consiliare Forza Italia della regione Basilicata, il quale precisa come “il dato relativo alla Basilicata è effetto della rilevazione contenuta in un sito istituito ad hoc dal Ministero della Salute, in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con l’Agenzia per l’Italia Digitale”.

I sistemi sanitari regionali, spiega Napoli, “saranno in grado di soddisfare le esigenze di salute dei cittadini solo nella misura in cui riusciranno a garantire dosi massicce di investimenti in innovazione digitale, in grado di semplificare i processi amministrativi e di offrire agli utenti nuovi servizi ad elevato valore aggiunto”.

A tali logiche – prosegue l’esponente di Forza Italia – è strettamente funzionale il Fascicolo sanitario elettronico che rappresenta un vero e proprio dossier sanitario del cittadino, nel quale sono racchiuse tutte le informazioni relative alla sua situazione di salute, cioè, in concreto, i referti medici, i verbali del pronto soccorso, le lettere di dimissioni dai reparti, la terapia farmacologica effettuata, le risultanze degli accertamenti diagnostici e le vaccinazioni effettuate”.

La conoscenza di questi elementi da parte della struttura sanitaria alla quale il cittadino si rivolge – sostiene Napoli – “consente di migliorare l’efficacia e l’apropriatezza delle cure, ma anche di evitare la ripetizione di esami ed accertamenti che l’utente ha già fatto poco tempo addietro, con effetti positivi tanto sui costi di gestione quanto sui tempi di accesso alle prestazioni sanitarie”.

L’esponente azzurro si è poi soffermato sui ritardi che la regione Basilicata sta facendo registrare nella implementazione di questa infrastruttura innovativa, sottolineando che gli stessi “non sono assolutamente di carattere finanziario, dal momento che l’Unione Europea ha destinato alla nostra regione ingenti risorse destinate alla gestione digitale dei servizi sanitari, ma risiedono nella incapacità della Giunta regionale di comprendere il portato innovativo del Fascicolo sanitario elettronico, in grado di cambiare, in positivo, la qualità della vita dei lucani”.

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