Guardie mediche, la protesta si inasprisce. Pronti a diffidare le aziende sanitarie

Va avanti lo scontro con la Regione Basilicata che ha chiesto la restituzione di somme che vanno dai 30 ai 60mila euro

Sono intenzionati ad andare fino in fondo alla protesta i medici della continuità assistenziale della Basilicata. Dal 1 novembre scorso non utilizzano più la loro auto per andare a fare le visite a domicilio. 

“In altre regioni- sostengono- le aziende sanitarie mettono a disposizione una macchina e un autista, noi utilizziamo le nostre vetture”.

Sono garantite le urgenze, al contrario delle prestazioni ambulatoriali, a cui non sarebbero tenuti. 

La decisione, rientra nell’ambito della protesta iniziata dopo che la Giunta regionale lucana ha deciso di procedere, attraverso le aziende sanitarie, al recupero delle indennità pregresse per un importo totale di 18 milioni di euro e dopo che, a maggio scorso, la corresponsione di tale indennità era stata sospesa.

La decisione della Giunta Pittella, di sospendere l’indennità del 5% (onnicomprensiva di attività ambulatoriale, rischio, consulenza pediatrica) e di chiedere la restituzione delle somme già percepite dai medici dal 2008, è stata adottata nelle more della definizione di un procedimento per responsabilità erariale.

Lo scorso aprile, infatti, la Corte dei Conti aveva chiesto alla Regione Basilicata di motivare con più precisione l’assegnazione di questi 5 euro per evitare l’apertura di un procedimento per danno erariale. 

Ad oggi gli incontri che le delegazioni dei medici di guardia hanno avuto con i vertici della Regione non hanno portato ad alcuna soluzione per questo la protesta va avanti e si inasprisce.

Infatti, fanno sapere i sindacati di categoria, i medici sono pronti anche a diffidare le Aziende sanitarie di fronte alla richiesta, ritenuta illegittima, di restituzione delle somme percepite a titolo di indennità. I medici dovranno restituire somme che vanno dai 30 ai 60mila euro. Somme che, sulla base di un Accordo integrativo tra le parti, sono state percepite fino a maggio 2017. 

Il 19 novembre i medici della continuità assistenziale hanno proclamato una nuova giornata di mobilitazione. A partire dalle 10 si riuniranno in presidio sotto il palazzo della Regione.